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Portimao - Da ragazzino, Enea Bastianini avrebbe potuto intraprendere la carriera di tuffatore. Poi, fortunatamente per noi, ha puntato sul motociclismo, ma l’acqua che tanto gli piaceva in piscina gli è indigesta in moto. Ma sta migliorando anche sotto questo aspetto.
“Non è andata malissimo. Con l’acqua devo migliorare molto, non ho la stessa confidenza che ho sull’asciutto, ma nelle FP2 abbiamo comunque fatto un passo in avanti. Poi, le condizioni sono diventate troppo pericolose, era inutile spingere di più. La situazione è molto differente rispetto a Mandalika: là c’era tanto grip sull’asfalto, qui no, è più difficile capire il limite. E negli ultimi 5-6 minuti c’era veramente tanta acqua sull’asfalto”.
Cosa ti manca rispetto all’asciutto?
“Per il mio stile di guida, mi manca fiducia sull’anteriore, ma poi, guardando i dati, si capisce che il problema viene dal posteriore”
Si può imparare a guidare sul bagnato, cosa bisogna fare? Bisogna girare il più possibile?
“Girare sicuramente serve per prendere confidenza, ma è molto importante studiare i dati di chi fa meglio di te. Io perdo nel “pick up”, nel rialzare la moto, specie nel T4: è in quel settore dove sono più in difficoltà”
È l’ultimo punto debole che ti è rimasto?
“Non so se sia l’ultimo punto debole, ma oggi, tutto sommato, mi sono trovato abbastanza bene. Sono indietro in classifica, perché nelle FP1 ho avuto un piccolo problema e non sono riuscito a mettere insieme un giro buono”