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È un Fabio Quartararo consapevole e anche maturo quello che si presenta ai microfoni nel giovedì di Portimao. Tanti i temi affrontati nell'intervista, dalla situazione della sua Yamaha, alle moto Ducati fino alla leadership in campionato di Enea Bastianini.
Pensi che a Portimao possa partire una nuova fase per voi?
Non penso sia una cattiva pista per noi. Nella seconda gara dell’anno scorso è stato un disastro (nella prima invece ha vinto, ndr). Il mio piano per le qualifiche è spingere come se fossi all’inferno, non ho altri piani migliori di questo. Ho spinto al massimo ad Austin, è l’unico modo che ho per sfidare gli altri. In Indonesia la pista era meglio per noi ma tutte le altre case hanno fatto un grande passo avanti. Sono stato contento di finire settimo in Texas ma questo suona ridicolo per un campione del mondo in carica"
Sul ritorno in Europa e la battaglia per il campionato...
“Portimao è metà e metà per noi mentre Jerez e Le Mans saranno piste importantissime per noi, non dobbiamo fare errori se vorremo lottare per il campionato. In questo tipo di piste dobbiamo puntare al podio senza fare errori”
È un campionato senza un pilota che faccia la differenza?
“Io spero di poter fare la differenza! A essere onesti Bastanini è stato forte in tutte le gare, tranne in Argentina e avrebbe potuto fare un altro podio in Indonesia. Lo vedo come il leader della Ducati”
Da quel che vedi meglio la GP21 o la 22?
“Non l’ho mai guidata, sono molto veloci ma è difficile capire le differenze anche per lo stile di guida piloti. In questa parte la 21 sembra migliore ma la 22 arriverà. Credo però che sia Bastianini in questo momento a fare la differenza”
Pensi di star guidando meglio quest’anno rispetto all’anno scorso che hai vinto il mondiale?
“Onestamente mi sono sentito bene a guidare nelle ultime gare, quando la moto non va bene cerchi di fare il meglio e tirarlo fuori da te stesso. Mi concentro su questo. Ad Austin ho imparato molto di più che se avessi vinto”
Ti sorprende vedere Bastianini in cima alla classifica?
“Non è una sorpresa. L’anno scorso è stato consistente ed era un rookie. A Misano, la sua pista, è stato impressionante. È sempre veloce lì. Non pensavo potesse essere il miglior pilota Ducati quest’anno ma ha fatto un gran passo. Ad Austin prima della gara pensavo potesse vincere perché aveva feeling con la moto”
(ha collaborato Giovanni Zamagni)