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E’ la diciassettesima volta che il Portogallo ospita un gara di motomondiale, è la quarta che si corre a Portimao: le tre edizioni precedenti su questo tracciato sono state vinte da tre costruttori differenti, KTM (Oliveira), Yamaha (Quartararo) e Ducati (Bagnaia). Il miglior risultato per la Honda - quarto - è stato conquistato da Alex Marquez, mentre Aleix Espargaro ha portato l’Aprilia al massimo al sesto posto. Sei piloti differenti sono saliti fino adesso sul podio: Pecco Bagnaia, Jack Miller e Joan Mir due volte; Quartararo, Oliveira e Morbidelli una volta. Bastianini è primo in classifica con 61 punti: dopo quattro GP, è il punteggio più basso da quando nel 1993 è stato introdotto questo sistema di assegnazione dei punti (25 al primo, 20 al secondo, 16 al terzo…). Alla vigilia del GP, ecco quali potrebbero essere i temi della quinta gara stagionale.
Dopo la strepitosa rimonta ad Austin, Marc Marquez torna a essere uno degli assoluti protagonisti, forse nuovamente il pilota da battere, anche se qui ha corso una sola volta (il primo dei due appuntamenti del 2021) oltretutto al rientro dopo il lunghissimo infortunio per l’incidente di Jerez 2020. Come dire: conosce questo tracciato molto poco e molto meno dei suoi rivali. Ma se sta bene fisicamente, è giusto inserirlo tra i favoriti.
Fino adesso, tutto quello che veniva andava bene e il team manager Michele Masini ha raccontato nell’ultimo episodio del podcast #atuttogas come Gresini Racing non metta nessuna pressione a Enea Bastianini. Ma è chiaro che la pressione su Enea adesso cambia, non può più essere come prima; il pilota romagnolo deve gestirla al meglio. Ecco, questo è un GP per dimostrare che ha la capacità di riuscirci.
Alla quinta gara non sarebbe corretto parlare di ultima spiaggia, ma è chiaro che Pecco Bagnaia non può più sbagliare: salire sul podio è quasi obbligatorio. Questa è una pista che si addice a Pecco: nel 2021, a Portimao-1 aveva finito al secondo posto dopo una esaltante rimonta dall’undicesima posizione - in qualifica aveva conquistato la pole, ma il tempo gli era stato tolto per una bandiera gialla - mentre a Portimao-2 aveva trionfato scattando dalla prima posizione. Insomma, se c’è una pista da sfruttare per svoltare è questa.
Quando si parla di Oliveira (e della KTM) non si hanno mai troppe certezze, ma qui Miguel potrebbe tornare a essere molto competitivo. Nel 2020, nel primo GP disputato su questo tracciato, era stato irresistibile, mentre nel 2021 aveva ottenuto un sedicesimo posto e una caduta. Cosa farà quest’anno? La moto è cresciuta rispetto all’anno scorso, Miguel ha già conquistato una gara, ma non ci sono altre certezze. Le aspettative, però, sono per una gara da protagonista.
La Suzuki è reduce da due podi consecutivi con Alex Rins, sicuramente in crescita, mentre Joan Mir è come sempre solido, ma meno esplosivo del passato. Per uno come lui, è difficile accettare di prendere ancora paga dal compagno di squadra: la loro rivalità potrebbe migliorare le prestazioni di entrambi.
Per la prima volta in questa stagione, la gara della MotoGP non viene disputata dopo la Moto2, ma in seguito alla Moto3: può cambiare molto il rendimento delle gomme Michelin. Perlomeno, questo è quanto accaduto in passato. Un’incognita in più sul GP.
Portimao è stato un circuito poco esaltante per la RS-GP in passato: è un test importante per capire la competitività della moto italiana.
Lo ha detto anche Fabio Quartararo: “Se parto davanti, me la posso giocare ovunque, se scatto da dietro è molto difficile salire sul podio”. Qui Quartararo ha vinto nel 2021, la Yamaha può fare bene. A patto di avere la strada libera davanti.
Ecco dopo quattro gare le mie percentuali di vittoria in campionato.
Marquez 20%; Bagnaia 20%; Rins 15%; Bastianini 15%; Quartararo 10%; Mir 5%; altri 15%.