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Le statistiche realizzate da Dorna ci dicono che solo una volta - nel 1964 - il mondiale era iniziato prima rispetto alla data del 6 marzo: era il 2 febbraio quando si corse a Daytona per il primo GP della storia negli Stati Uniti. Dall’ultima gara del 2021, a Valencia, domenica saranno passati 112 giorni: mai così poco tra l’ultimo e il primo GP. E’ la ventesima volta che si corre a Losail, la 16esima di sera, con le luci artificiali. Il pilota più vecchio della MotoGP è Andrea Dovizioso (35 anni e 348 giorni domenica, quando verrà disputata la gara), il più giovane è Raul Fernandez (21 anni e 134 giorni).
Ecco quali possono essere i temi alla vigilia del primo GP della stagione più lunga di sempre con 21 gare.
Solitamente in Qatar si veniva a provare una decina di giorni prima dell’inizio del mondiale, cosa che invece non è successa quest’anno. Solitamente, inoltre, i piloti trovavano la pista molto sporca il primo giorno, per poi migliorare in quelli successivi. Dopo la MotoGP, a ridosso del GP, c’erano anche i test di Moto2 e Moto3, che naturalmente non sono stati effettuati questa volta. Insomma, due problemi in uno: non si è provato e quindi ci sarà da sistemare le moto; venerdì l’asfalto potrebbe essere in condizioni critiche e quindi non permettere di lavorare al meglio.
Da quando si corre di sera, la gara della MotoGP non era mai stata così presto: il via è previsto per le 18 locali (le 16 in Italia), due ore prima rispetto al solito. Cambia molto, soprattutto per quanto riguarda l’umidità e, forse, anche il vento.
Per quello che si è visto alla fine del 2021, per la competitività mostrata nei test - anche se non eclatante come quella della fine della scorsa stagione - per la quantità di moto in pista, per le soluzioni innovative sempre introdotte dall’ingegnere Gigi Dall’Igna, più che un “tutti contro tutti” sembra un tutti contro Ducati. Questo non significa che ci saranno delle alleanze tra i piloti per battere la Ducati, ma che la Casa di Borgo Panigale sarà particolarmente sotto controllo e “marcata” stretta da tutti gli avversari.
E’ sempre molto difficile fare pronostici, in particolare quando si è provato così poco, ma la sensazione è che ci sono quattro piloti che possono puntare al titolo: Pecco Bagnaia, Fabio Quartararo, Joan Mir e Marc Marquez. Quattro campioni del mondo con quattro moto differenti: se sarà effettivamente così, potrebbe essere un campionato davvero spettacolare.
Uno dei temi del GP è sicuramente la competitività del pacchetto Aprilia-Vinales: Maverick qui vinse l’anno scorso e nel 2017 al debutto con la Yamaha. E’ uno dei circuiti dove riesce a fare la differenza e la RS-GP è stata competitiva in passato a Losail. Maverick dice di avere ancora bisogno di tempo per adattarsi alla moto, ma potrebbe essere una buona occasione da sfruttare.
Nei test è sembrato piuttosto in forma, ma comunque non ancora al 100%: le condizioni fisiche di Marc Marquez potrebbero essere determinanti sull’esito del GP.
In Malesia e sopratutto in Indonesia la nuova RC213-V è sembrata decisamente competitiva, ma solo la gara può dare delle certezze.
Nel 2021 vinse alla grande il secondo GP in Qatar, iniziando un cammino poi trasformatosi in trionfale. Ma nei test non è sembrato così contento, al di là di un passo gara in Indonesia da riferimento: la sua competitività può fare la differenza.
Molto interessante anche verificare le prestazioni della Suzuki, apparsa in grande crescita durante l’inverno. Se la competitività verrà confermata, allora Mir e Rins potranno anche puntare al massimo obiettivo.