MotoGP 2022, GP del Qatar: le pagelle di Zam

MotoGP 2022, GP del Qatar: le pagelle di Zam
10 e lode naturalmente a Bastianini, sorpresa Binder, ottimi gli Espargaro. Insufficienti le Ducati, male Yamaha.
7 marzo 2022

Enea Bastianini voto 10 e lode

Aveva una grande possibilità e l’ha sfruttata al meglio: segno di grandissima forza, anche psicologica. Impressiona per consapevolezza, per la facilità con la quale quale riesce a essere veloce, per la grande capacità di non commettere errori, per la lucidità in gara, in ogni situazione. Nella vita di tutti i giorni ha una sensibilità e una calma fuori dal comune, una dolcezza che si trasforma in ferocia sportiva vincente. La foto sul podio abbracciato a Nadia Gresini è da pelle d’oca. Che Bestia.

 

Brad Binder 9

Si tende sempre a sottovalutarlo un po’, ma il campione del mondo della Moto3 è un pilota velocissimo, impressionante per la determinazione che ci mette in gara; un “cagnaccio”, in senso positivo naturalmente, che si attacca all’osso e non lo molla più. Crede in se stesso e si fida completamente della KTM e della sua squadra. Non è stato un secondo posto casuale. Attenti al sudafricano

 

Pol Espargaro 8

Ha fatto una gran gara, ma un errore nei momenti decisivi lo fa sempre: sotto questo aspetto deve ancora crescere. Ma ha disputato un GP da protagonista, nettamente migliore di tutti quelli del 2021 con la Honda, perché finalmente sembra essere in sintonia con la RC213V . Ed essere sempre stato davanti a Marquez (tranne in qualifica) gli darà sicuramente una grande fiducia. Il “mio” Pol…

 

Aleix Espargaro 9

Anche i più scettici devono “rassegnarsi”: Aleix è un ottimo pilota. In Aprilia, ha bastonato tutti i compagni di squadra, anche quelli ritenuti molto più forti di lui come Andrea Iannone o Maverick Vinales. In Qatar è sempre stato competitivo da venerdì mattina, in gara ha guidato benissimo, arrivando a sfiorare il podio. Sottovalutato.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Marc Marquez 7

Non mi ha entusiasmato, ero convinto potesse giocarsi la vittoria. Non ha ancora in mano questa moto, forse non gli piace nemmeno tanto, al di là delle dichiarazioni di facciata. Ma non ci si può nemmeno dimenticare che non correva da ottobre 2021: conta anche per un fenomeno come lui. Umano.

 

Pecco Bagnaia 4

Un errore ci può stare, ci mancherebbe altro. Lo sfogo nel dopo gara - piuttosto duro e inconsueto per il suo carattere - fa pensare che lo sbaglio in frenata nel tentativo di superare Jorge Martin sia stato causato dalla frustrazione di non aver potuto lavorare come lui avrebbe voluto. Adesso deve ricostruire la sua serenità, dimenticare quanto successo in questi mesi, ritrovare la perfetta sintonia con tecnici e moto per fare la differenza. Calma e sangue freddo.

 

Joan Mir 6,5

Alla fine, è quasi sempre lui il miglior pilota Suzuki al traguardo, grazie alla capacità di sfruttare al massimo in gara il materiale a sua disposizione. Come tutti, si era illuso di potersi giocare quanto meno il podio, ma sono emersi problemi difficili da comprendere: ci vuole l’aiuto dell’ingegnere Bernardelle. Limitato.

 

Alex Rins 6

Dopo un inverno da protagonista, dopo FP1-FP2-FP3 sempre davanti, ha dovuto anche lui subire il calo di prestazioni della sua moto. Dà l’impressione di essere più sul “pezzo” rispetto all’anno scorso e, quanto meno, ha finito la gara. Sperava di più.

Johann Zarco 6

Non ha disputato affatto una brutta gara: avesse fatto meglio in qualifica, avrebbe potuto essere buon protagonista. Per la verità, come in inverno, si è visto un po’ poco e rispetto al 2021, quando finì secondo, sembra più opaco, ma forse sta solo lavorando in maniera differente. Bandiera gialla (in Q1) galeotta.

 

Fabio Quartararo 7

La Yamaha in Qatar è sembrata fare un campionato a parte: il campione del mondo può solo provare a vincere il trofeo M1. Ci è riuscito anche questa volta, ma in questo caso non è assolutamente giusto dire “mal comune, mezzo gaudio”. La differenza con il 2021 è grande, la sensazione è che lui stesso non ci creda più come l’anno scorso: frustrato.

 

Takaaki Nakagami 5

Un solo merito: è arrivato al traguardo.

 

Franco Morbidelli 5

Venerdì sembrava aver ritrovato una buona forma, ma poi è stato travolto dalla scarsa competitività della moto. E’ finalmente in un team ufficiale, ma nel momento sbagliato. Poco fortunato, con Yamaha.

 

Maverick Vinales 3

Ero uno di quelli convinti che in Qatar avrebbe potuto fare bene e che fosse lui il numero uno della Casa di Noale. Niente di tutto questo. Adesso deve essere bravo a tenere botta: il rischio di non riprendersi più. Situazione difficilissima.

 

Luca Marini 4

Non è certo il debutto che ipotizzava con la moto ufficiale: un passo indietro rispetto ai test. C’è ancora molto da fare.

Andrea Dovizioso 4

Anche lui venerdì aveva illuso di poter quanto meno stare nei dieci, poi è sprofondato ancora di più degli altri piloti con la M1 ufficiale. Le ultime due volte che aveva corso in Qatar aveva vinto: sembrano passati cent’anni. Ritorno difficile.

 

Fabio Di Giannantonio 5

Sta facendo fatica a prendere le misure alla MotoGP, ma è comunque in linea con gli altri debuttanti.

 

Marco Bezzecchi 6

È caduto, ma tra i debuttanti è quello che è sembrato più efficace in gara.

 

Jack Miller 6

In qualifica ha fatto il miglior giro - fino adesso - del 2022, ma in gara è stato subito fermato da problemi tecnici, in particolare elettronici.

 

Jorge Martin 6

Strepitoso, come spesso gli accade, in qualifica, ha sbagliato completamente la partenza, condizionando pesantemente la sua gara. Poi non aveva il ritmo per recuperare, anzi stava perdendo, fino ad essere abbattuto da Bagnaia. Giro secco. E basta.

 

Ducati GP21 voto 9

Grazie all’ottima base dell’anno scorso, in Qatar ha dimostrato di essere la migliore moto. Bisognerà vedere cosa accadrà quando le moto ufficiali saranno finalmente a posto, ma per il momento è ancora da riferimento.

 

Ducati GP22 voto 7

Il potenziale è sicuramente alto, ma c’è ancora molto da fare per trovare la messa a punto vincente.

 

KTM RC16 voto 8

Binder dice che è tutta un’altra moto rispetto al 2021: il risultato finale gli dà ragione, ma la prestazione degli altri piloti KTM dice qualcos’altro. Sicuramente sta crescendo.

 

Honda RC213V voto 8

La competitività è evidente, con un dubbio: con questa moto, Marc Marquez può ancora fare la differenza? Non è un dubbio da poco.

 

Aprilia RS-GP voto 8

A Noale hanno lavorato bene, sotto tutti gli aspetti. E la crescita continua…

 

Suzuki GSX-RR voto 7

Il cambiamento tra la grande competitività di venerdì e, in parte, di sabato e le difficoltà successive è difficile da spiegare. E’ sicuramente cresciuta nel motore, ma il risultato finale è stato peggiore del 2021. Tutto da capire.

 

Yamaha M1 voto 5

Di gran lunga la più lenta in rettilineo, mostra limiti preoccupanti anche nella ciclistica per la totale mancanza di grip. Inoltre, tutti i piloti Yamaha hanno lamentato un innalzamento della pressione della gomma anteriore. Dopo i trionfi del 2021, questa stagione si annuncia molto difficile.