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Non è nei dieci e la cosa lo infastidisce un po', ma non troppo perché è consapevole di tre cose: la forza di Ducati, la sua e la certezza di aver fatto comunque un buon lavoro. Pecco Bagnaia è undicesimo nella classifica combinata dei tempi del venerdì a soli 3 millesimi dal decimo. Per entrare direttamente in Q2 deve sperare che le FP3 siano asciutte, altrimenti dovrà passare dalla Q1.
Ti dà fastidio non essere nei 10?
"Sì, anche perché non sono nei 10 per un errore che ho fatto, sono andato lungo alla curva 10 e ho perso 2 decimi, sono fuori per 3 millesimi. In ogni caso sapevamo che era fondamentale girare con gomme usate ed era molto difficile farlo perché la pista lunga, quindi era importante fare quel run con la gomma usata. Sono abbastanza contento della giornata, stamattina quasi da subito mi sono trovato bene ed è finita in meglio, oggi pomeriggio nelle FP2 ho faticato un po’ sul bagnato ma poi sono migliorato e siamo stati al livello di Zarco che in queste condizioni di solito è il più forte”
È salita un po’ di pressione?
"Oggi appena ho visto la pioggia non mi sono innervosito ma preoccupato sì, perché ho detto se domattina piove sono fuori dalla Q2 e passare dalla Q1 non è facile con piloti come Zarco, Oliveira, Morbidelli che oggi è andato fortissimo, Alex Marquez che sul bagnato va forte, ma so che il nostro potenziale è alto sempre e mi baso su questa cosa qua"
Mettere le slick in quelle condizioni, in molti non l’hanno fatto…
“Era fondamentale perché in gara potremmo trovare quella condizione lì, e poi avevamo una gomma da buttare via perché era la soft di Portimao con un giro, quest’anno le gomme che non hanno tre giri possono essere riusate. Abbiamo deciso di metterla perché sarebbe stata un tampone per quella situazione, non penso avremmo potuto usarla più avanti”
Rispetto ai test di inizio anno qui a Sepang cosa è cambiato?
“Stamattina riuscivo a chiudere tutte le linee, riuscivo a fermarmi, non andavo lungo da nessuna parte, mentre ai test era stato difficile, non riuscivo a fare due giri uguali, andavo sempre lungo. Vedere che la moto è migliorata così tanto e io di conseguenza mi sono adattato tanto a lei mi ha fatto notare una grande differenza”
Le noie che avevi nei test erano le stesse delle prime gare?
“Più o meno sì, in Qatar avevamo risolto la maggior parte delle cose, ma fare dei test senza cercare mai di migliorare me stesso dopo l’inverno mi ha portato in Qatar a fare non un apprendistato ma un adattamento, in ogni caso abbiamo fatto molto bene nonostante la condizione che c’era all’inizio”