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Dentro al box lo chiamano il “capitano”: si capisce perché, sentendolo parlare nella conferenza stampa del pre GP di Thainlandia.
“Siamo tristi per quanto successo in Giappone. Siamo stati a Tokyo, ho cenato con la squadra e con tutte le persone che mi vogliono bene. Io sono il capitano, ho detto a tutti “ragazzi, riprendiamoci, cerchiamo di recuperare punti in Thailandia”. Non abbiamo parlato di quanto accaduto a Motegi, bisogna però capire come si può migliorare quell’aspetto. Tutti erano giù di morale, ma gli ho detto che è un errore umano, può capitare e ci dobbiamo dimenticare quello che è successo. Bisogna arrivare a questo appuntamento completamente positivi”.
Ti piace questa pista?
“Non so, non me la ricordo bene e, per la verità, nel 2019 non mi piaceva nessuna pista… Adesso, però, è tutta un’altra storia”
E se dovesse piovere?
“Naturalmente spero nell’asciutto, ma in Giappone siamo stati efficaci sul bagnato: se piove, ci sono molte più cose strane che possono succedere”
Potrebbero esserci problemi di sicurezza in caso di pioggia forte come in questi giorni?
“Il problema più grande è soprattutto la nuvola d’acqua che si solleva: quando sei dietro, non vedi nulla. Per il resto, non dovrebbero esserci troppi limiti”
25 punti da recuperare: troppi?
“È chiaro che in Giappone c’era l’opportunità di recuperare punti, invece ne abbiamo persi ulteriormente. Ma 25 non sono così tanti, con l’equilibrio che c’è adesso in MotoGP può accadere di tutto. In passato, il capo classifica del mondiale se non vinceva, finiva comunque sul podio, adesso sono così tanti ad andare forte, che puoi anche finire ottavo…”