MotoGP 2022. GP della Thailandia. Fabio Quartararo: “Pronto a osare di più. Come sempre”

MotoGP 2022. GP della Thailandia. Fabio Quartararo: “Pronto a osare di più. Come sempre”
Il pilota della Yamaha è pronto a difendere in tutti i modi i 18 punti di vantaggio su Bagnaia e i 25 su A.Espargaro: “Nel T1 e nel T2 faticheremo, ma con il nuovo telaio siamo forti in frenata, specie sull’asciutto. Con la pioggia non sono andato male in Giappone, ma ho guidato troppo aggressivo in QP: bisogna cambiare”
29 settembre 2022

L’unica novità sono un paio di occhiali, per il resto è il solito Fabio Quartararo: sempre positivo, ma comunque conscio delle tante difficoltà da dover affrontare.

“In Giappone avevo un buon passo, ma in gara non sono riuscito a superare, sono rimasto bloccato. Credo, però, che questo circuito sia favorevole, si può fare un buon, ottimo risultato sia sull’asciutto sia sul bagnato”.

Si può fare qualcosa per i sorpassi?

“Assolutamente nulla, la moto è la stessa della prima gara, a parte il telaio arrivato ad Aragon. Non si può fare nulla, ma il 2023 si prospetta decisamente più divertente per noi, Yamaha sta lavorando bene sul motore”

Sulla carta, com’è questa pista per la Yamaha?

“Il T1 e il T2 sono difficili per noi, ma sono pronto a osare, a spingere di più, come peraltro ho fatto ovunque. Siamo forti in frenata e con il nuovo telaio abbiamo fatto un passo in avanti, in particolare sull’asciutto”

Però è prevista pioggia…

“A Motegi, con le “rain”, sono stato troppo aggressivo nel mio stile stile di guida, non ha funzionato: devo modificare qualcosa”

Qui avevate girato con il bagnato nel 2019: che ricordi hai?

“Nessun ricordo, per la verità… Sicuramente non era completamente bagnato, come, per esempio, è in questo momento. Dobbiamo solo pensare a fare del nostro meglio, trovare il ritmo come mi era riuscito in Giappone, anche se poi, in qualifica non ero andato bene”

Oggi c’è veramente un sacco di acqua in pista: potrebbe essere pericoloso in queste condizioni?

“Non si può dire prima: è chiaro che quando c’è tanta acqua, c’è sempre il rischio dell’aquaplaning”

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