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Cominciamo dal meteo, questa volta: le previsioni dicono che pioverà per tutto il fine settimana. Per il momento ci hanno azzeccato: a Buriram sta piovendo a dirotto. Se sarà così anche in gara, diventerà naturalmente una variabile decisiva per il GP.
18 punti in più di Bagnaia e 25 di Espargaro sono un margine piuttosto ridotto, ma danno comunque un po’ di respiro al pilota della Yamaha: può anche non dover rischiare il tutto per tutto per provare a vincere.
Altro piccolo vantaggio: nel 2019, l’ultima volta che si è corso qui, è stato battuto in volata da Marquez per 0”171. Ecco, il ricordo di quel GP può dargli un po’ di carica, anche se, sappiamo benissimo, adesso la situazione tecnica è tutta differente.
Pecco ha dimostrato di saper reagire perfettamente agli errori commessi, tornando subito velocissimo (a parte in Indonesia dopo la scivolata in Qatar) nel GP successivo alla caduta.
Personalmente sono sicuro che lo farà anche questa volta, ma un piccolo tarlo nella testa probabilmente gli rimane, anche perché, inevitabilmente, Bagnaia sa benissimo di non poter più sbagliare.
Dopo quanto accaduto settimana scorsa a Motegi, sono convinto che Aleix Espargaro si presenta a Buriram con una grandissima voglia di cancellare quell’anomalo inconveniente che lo ha fermato in Giappone.
La pioggia, però, potrebbe essere sua nemica: non è la condizione ideale per il pilota dell’Aprilia, che su questo tracciato, per la verità, ha raccolto un 13esimo e un 15esimo posto. Come diciamo sempre, questa è tutta un altra RS-GP.
Due gare disputate, due vittorie: se non venisse da una lunghissima convalescenza, Marc Marquez andrebbe indicato come il grande favorito. Forse lo può essere ancora in caso di pioggia, ma con l’asciutto lui dice di non poter tenere certi ritmi per tutta la gara, soprattutto in condizioni climatiche tanto esasperate, come quelle di Buriram.
È chiaro, però, che tutti credono che Marc sarà lì davanti, pioggia o non pioggia.
È chiaro che ci si chiede sempre cosa farà Enea Bastianini: se ne fregherà, come ha fatto fino adesso, di eventuali ordini di Marca, o li rispetterà (sempre ammesso che gli venga fatta una richiesta in questo senso)? La mia opinione - ma anche la mia speranza - è che il pilota del team Gresini continuerà a fare la sua gara. Magari senza fare il “matto”, ma provandoci sempre e comunque.
2018: MotoGP: Sfida Marquez/Dovizioso. La sfida per la vittoria è tutta tra Marc Marquez e Andrea Dovizioso e come spesso accade tra i due si risolve all’ultimo giro. Questa volta, però, la novità è che Marc riesce a battere il rivale incrociando la traiettoria, dopo un tentativo disperato di Dovi, all’ultima curva. È anche il GP che, in qualche modo, segna in maniera definitiva la carriera di Jorge Lorenzo, che a causa di un mai precisato problema tecnico, cade violentemente in prova e rinuncia alla gara;
2019: MotoGP: Sfida Marquez/Quartararo. Vince un ‘altra volta Marquez, questa volta dopo un confronto serratissimo con Quartararo. Al terzo posto, come nel 2018, Maverick Vinales. Attenzione quindi a Maverick, qui va fortissimo.
Ecco come cambiano, dopo sedici gare, i miei favoriti per il titolo: Bagnaia 45%, Quartararo 35%, Espargaro 20%.