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Austin - Dopo le qualifiche, molti piloti lo avevano detto: Enea Bastianini è quello con il passo migliore. Avevano ragione: Bastianini ne aveva e, esattamente come aveva fatto in Qatar, ha gestito al meglio la sua superiorità.
Partito bene, si è sistemato in terza posizione a distanza di sicurezza, mai a più di otto decimi da Jack Miller, che imponeva il ritmo davanti. Bastianini è stato lì, non ha avuto nessuna fretta, ha resistito agli attacchi di Alex Rins attorno a metà gara, poi al 12esimo giro ha superato Jorge Martin, mantenendosi sempre a 0”6-0”8 da Miller.
Poi, al 15esimo giro si è avvicinato a 0”2, per il sorpasso decisivo al 16esimo passaggio, senza che Miller potesse replicare in nessun modo. Impossibile farlo, perché il pilota del team Gresini ne aveva di più, molto di più: da lì al traguardo mancavano quattro giri, che Bastianini ha condotto con sicurezza e autorità, per un successo che lo riporta in cima alla classifica iridata.
Una crescita straordinaria quella di Enea, assecondato da una Ducati che nella versione GP21 si conferma di altissimo livello. Ma sia chiaro: è Bastianini che fa la differenza.
Jack Miller ha provato in tutti i modi a conservare almeno il secondo posto, ma non ce l’ha fatta: nell’ultimo giro, Rins l’ha superato una prima volta, venendo poi ripassato in rettilineo, ma Jack non ha potuto fare nulla contro la frenata finale di Rins, che dopo essere stato terzo in Argentina, ottiene un secondo posto di prestigio. Bravissimo Alex: sta ritrovando fiducia, mentre il suo compagno di squadra ha chiuso quarto, ma mai veramente protagonista.
Il successo di Bastianini è importante, importantissimo, per il pilota e per la Ducati, che però non può essere completamente soddisfatta, perché il suo pilota di punta, Pecco Bagnaia, ha faticato ancora una volta molto più delle aspettative, finendo quinto. Il campionato rimane lunghissimo, 11 punti sono sempre importanti, ma Bagnaia deve cambiare passo: così non si vince il titolo. Ha tutto per riuscirci, ma non si possono più sprecare occasioni.
Partito malissimo (forse per un problema elettronico), Marc Marquez si è ritrovato ultimo, ma con una gara delle sue è risalito fino alla sesta posizione, con una serie di sorpassi capolavoro. Piuttosto significativo quello sul compagno di squadra Pol Espargaro: la differenza tra i due, su questa pista, è abissale.
Marc può essere più che soddisfatto, con il rammarico e la consapevolezza che se fosse partito bene, si sarebbe giocato la vittoria.
Alle sue spalle ha chiuso Fabio Quartararo, che con una Yamaha in grandissima difficoltà tecnica, ha avuto una reazione di orgoglio quando è stato superato da Marc Marquez. Negli ultimi due giri, i due campioni si sono superati e recuperati, con Fabio che ha fatto di tutto per non sfigurare nei confronti di quello che rimane comunque il punto di riferimento della categoria: secondo me ci è riuscito alla grande.
In Casa Aprilia ci si aspettava di più, con Maverick Vinales decimo e Aleix Espargaro 11esimo: è la prima volta che Vinales finisce al traguardo prima del compagno di squadra. Lui deve partire da qui, Aleix deve riuscire a essere più efficace anche nelle piste che non gli piacciono coì tanto.
I promossi del GP sono: Bastianini, Rins, Marquez, Quartararo e Vinales.
I bocciati sono: Mir, Bagnaia, Martin, Zarco.