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Le Mans - Il momento è difficilissimo, il morale è molto basso, perché i risultati sono ben al di sotto delle aspettative. Ma Andrea Dovizioso riesce a non perdere la pazienza nemmeno quando gli si chiede un commento su una frase di Razan Razali, il proprietario del team, che avrebbe detto: “Dovizioso fa lo stesso errore di Rossi: dovrebbe essere meno ingegnere e pensare di più a pilotare”.
“Non è un problema. Non conosco troppo bene Razali, ma secondo me è una buona persona. Non conosce ancora bene il paddock, non sa bene come comportarsi, ma ho un ottimo rapporto con lui: nessun problema per questa dichiarazione. È già successo qualche anno fa che abbia fatto qualche dichiarazione un po’ strana, ma credo solo perché non ha troppa esperienza nel mondo delle moto. È un suo punto di vista, un suo modo di leggere certe cose, ma non è assolutamente un problema: siamo concentrati sulla tecnica, provare a essere più competitivi, parlo con gli ingegneri e i tecnici per cercare di migliorare, lui è più nella parte manageriale, non è molto dentro alla parte tecnica. Sinceramente stiamo parlando di niente…”.
Anche Il papà di Jorge Lorenzo dice spesso cose contro di te…
“Me l’hanno detto, ma non ho letto nulla, quindi non la vivo male perché non so cosa abbia detto. Sinceramente, quando certi personaggi commentano certe cose senza conoscere i dettagli, secondo me hanno dei grossi limiti. Non mi crea un problema, non mi interessa niente cosa dice o pensa certa gente, non mi metto su questo livello”
Cosa pensi del traffico in MotoGP?
“Sicuramente dobbiamo fare meglio, anche se un errore ci può stare, non è facile in moto capire cosa succede dietro di te quando ti guardi attorno, fai fatica a vedere. È vero che ci sono dei piloti che non si preoccupano troppo di essere in mezzo: questo è grave, non va bene, non deve succedere, è una questione di rispetto e maturità. Aspettare un pilota non è così negativo, l’importate è guardare una volta di più dietro e mettersi da parte quando arriva un altro pilota. Solitamente ci si mette all’esterno, invece ci si dovrebbe mettere all’interno. Se ne parla spesso nella Safety Commission: c’è stato proposto di mettere anche in MotoGP le penalità della moto3, ci hanno dato carta bianca, ma secondo loro e anche secondo una votazione fatta tra di noi, non è la cosa giusta per la MotoGP. È anche vero che se continuano a succedere certe cose, bisogna dare delle penalità: sen non dai delle sanzioni che ti possono condizionare la gara, i piloti si fanno gli affari loro. Si da poca importanza agli altri: ci vuole la maturità per fare le cose giuste”
Considerando quanto sei preciso e bravo nelle analisi di tutti questi aspetti, valuti un ruolo non da pilota nelle corse?
“Avendo 20 anni di esperienza non ti rispondere come vorrei… Non chiudo le porte a niente, vedremo quando è il momento”
Ma ti vedi ad aiutare dei piloti giovani?
“Sul discorso velocità non ho programmi in questo momento: sei un po’ titubante a voler vivere certe situazioni. Altre cose le ho in programma, stanno anche andando in porto, ma non è il momento di parlarne”