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Entrambi i piloti per terra, checché se ne dica la notizia dell'addio di Suzuki alla MotoGP ha avuto ripercussioni anche psicologiche sulla mente di Alex Rins e Joan Mir.
Una stagione iniziata non alla grande, ma molto bene. Con possibilità di titolo. E che invece adesso deve essere portata a termine nel-miglior-modo-possibile, seriamente, da professionisti. Ma senza l'entusiamo di un futuro insieme.
Ieri, in gara, Alex Rins è stato protagonista di una caduta tanto spettacolare quanto drammatica. Il pilota Suzuki non è riusciuto in ciò in cui invece era riuscito il giorno prima Johann Zarco: tenere la moto in piedi e saltare dalla ghiaia all'asfalto.
Rins è andato lungo nel primo settore mentre era terzo dietro alle due Ducati ufficiali: ha percorso il tratto di ghiaia ma al momento del salto per il ritorno in pista la moto si è piegata ed è caduto. Mentre stava cadendo si è voltato indietro per vedere se qualche pilota poteva centrarlo, per fortuna è andata bene: da brividi.
“Fortunatamente sto bene. Se esci in quella curva, come ho fatto io, può essere molto facile essere colpito da un altro pilota, per fortuna i ragazzi mi hanno evitato e non è successo niente. Avevo recuperato alcune posizioni e mi sentivo forte, ma quando ero dietro a Pecco credo di essere arrivato un po' troppo in scia e sono andato lungo. Sulla ghiaia poi ho cercato di tenere la moto in posizione verticale, ma quando sono uscito ero leggermente inclinato e questo mi ha fatto cadere”.