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Sachsenring - Uno, Fabio Quartararo, non sbaglia mai, l’altro, Pecco Bagnaia sbaglia spesso, anche se non sempre per colpa sua. Il risultato è scontato: Quartararo trionfa - terzo successo stagionale, come Enea Bastianini - Bagnaia deve guardare sconsolato dal box il rivale e ormai da lontanissimo in classifica: Fabio ha 91 punti in più del rivale della Ducati. Campionato chiuso per Bagnaia?. No, ma fortemente compromesso sì.
Per battere il pilota della Yamaha c’è una sola possibilità, in questo momento: non farlo andare in testa alla prima curva. Ma come era già accaduto al Montmelò, Quartararo è arrivato primo alla prima curva, con Bagnaia attaccato. Pecco ci ha provato subito alla prima curva del secondo giro: ha staccato profondo, ha superato il rivale, ma è andato un po’ lungo e Fabio si è rinfilato.
A quel punto, il pilota della Yamaha, tra i pochi con la gomma media posteriore, ha allungato: non tanto, ma un paio di decimi. Sembrava averne di più. E al quarto giro, sempre alla prima curva, la gara è finita: Bagnaia, leggermente fuori trattoria in frenata, ha recuperato la linea giusta, ma appena ha toccato il gas è volato via, apparentemente senza un perché, senza aver fatto un errore evidente.
Cosa è successo?
“Inutile fare supposizioni, bisogna analizzare i dati” dice l’ingegnere Gigi Dall’Igna, che ancora una volta vede una sua moto - anzi due - sul podio (è la 16esima gara consecutiva che c’è almeno una DesmosediciGP nei primi tre), ma ancora una volta deve masticare amarissimo e digerire uno zero che può significare, un’altra volta ancora, l’addio al mondiale.
Fuori Pecco, nessuno poteva andare dietro a Quartararo, come peraltro si era già intuito nelle prove: scontato il trionfo in solitario, che vale 172 punti in classifica, 34 in più di Aleix Espargaro.
Al secondo posto, un Johann Zarco davvero consistente: giusto confermarlo per il 2023, come avverrà sicuramente: il francese svolge in pista un prezioso lavoro di collaudatore per la Ducati e in più va fortissimo.
Bravo Zarco: una doppietta francese davvero significativa. Bravo Anche Miller, sul podio nonostante abbia dovuto effettuare un “long lap penalty” per una infrazione commessa durante le FP3.
Anche l’Aprilia può recriminare: Aleix Espargaro, sul podio fino a due giri dalla fine, è andato lungo alla staccata della 1 del 28esimo passaggio, perdendo la posizione da Miller, mentre Maverick Vinales ha effettuato una gara bella e convincente, la migliore con la RS-GP, fino a che al 18esimo giro si è bloccato l’abbassatore posteriore ed è stato costretto al ritiro: Vinales in quel momento era quarto, attaccato a Espargaro e stava girando più forte del compagno di squadra.
Bravo Maverick, peccato sia finita così.
Ottimo quinto posto, davanti a Jorge Martin, di Luca Marini, che ha finito in crescendo: una bella differenza rispetto alle prime gare. Luca ha ormai trovato un buon assetto, può migliorare, ulteriormente.
Settima la prima KTM, come al solito quella di Brad Binder, solo decimo Enea Bastianini (stasera Diretta alle 19,15 Zam-Pigiamino Giribuola), anche lui vede allontanarsi la vetta: adesso in campionato è quarto a -72 punti. Diventa sempre più dura.
Sulla pista dove dominava dal 2011, la Honda deve incassare lo smacco di avere solo il collaudatore Stefan Bradl al traguardo, 16esimo a 52”. Ritirati tutti gli altri: mamma mia.
Caduto anche Joan Mir al quarto giro, era 11esimo.
Promossi: Quartararo, Zarco, Miller, Marini, Di Giannantonio, Vinales.
Bocciati: Bagnaia, Mir, Oliveira, Bastianini, Morbidelli, Dovizioso.