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Pol Espargaro non ha dubbi: la colpa delle difficoltà della Honda su questa pista è solo della carcassa posteriore, una Michelin del 2018 portata a Mandalika solo per motivi di sicurezza e che non verrà più utilizzata durante la stagione.
“Secondo me la nostra moto è una delle più veloci. Avevamo finiti quarti a Jerez nonostante una caduta spaventosa; in Malesia, dove solitamente fatichiamo eravamo a due decimi; qui nei test eravamo primi, in Qatar abbiamo fatto terzo. La RC213V va forte, anche se ci manca un po’ di esperienza: ma ci vogliono le gomme che si utilizzano quest’anno, non quelli di quattro anni fa. La nostra moto è molto nuova, gli pneumatici devono essere moderni. Qui abbiamo avuto più problemi degli altri, dobbiamo lavorare, sapendo però che la moto va molto bene”.
Sei arrivato qui giustamente molto carico e motivato, lasci l’Indonesia con quale stato d’animo? Molto deluso o pensi che sia solo un incidente di percorso?
“È come dopo una caduta: sono molto deluso. Pensiamo all’Argentina, dove ci saranno le gomme che abbiamo utilizzato prima di venire qui e che sappiamo funzionare bene per la nostra moto. La RC213V è stata sviluppata per questi pneumatici, non per quelli che abbiamo avuto a disposizione qui. Vediamo cosa possiamo fare là, ma ho veramente voglia di vedere come funziona la moto su quella pista: prima di qui mi stavo divertendo molto”
Ma non è un po’ preoccupante che la Honda sia così sensibile al cambio degli pneumatici?
“In Honda sono molto, molto, molto bravi a costruire le moto: quando progetta un modello per una specifica gomma, costruisce uno delle migliori moto in assoluto, come si è visto nei test. Cambiare le gomme è una variazione grandissima, viene modificato completamente il comportamento della moto. Ma il cambio gomme non lo possiamo controllare: speriamo solo che non accada nuovamente durante la stagione”