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Assen - È un Maverick Vinales particolarmente carico quello della vigilia del GP d’Olanda. “Qui il primo podio con l’Aprilia? Perché no” risponde convinto alla domanda del collega spagnolo. Già questo la dice lunga su come Maverick si senta in forma.
“La nostra mentalità è vincente, l’obiettivo è vincere. Possiamo farlo, speriamo di riuscirci prima della fine dell’anno. Questa è una pista che mi piace, qui Aleix è stato veloce in passato, può essere perfetta per me…”
È la prima volta che si sbilancia così tanto da quando corre con la moto di Noale.
“Al Sachsenring siamo riusciti a mettere insieme tutti i tasselli, abbiamo avuto l’opportunità e l’abbiamo sfruttata. Sono stato subito veloce fin dal primo giro, continuo a crescere con questa moto. E nelle prime gare ho imparato tantissimo dalle difficoltà: essere 24esimo, 20esimo, 12esimo mi ha insegnato come si combatte, sono diventato un pilota più completo. In passato per me non era possibile arrivare alla prima curva e capire dove passare gli altri piloti, adesso invece so qual è il punto giusto”
Nel 2021, qui in Olanda, è arrivata la (prima) rottura con Yamaha: 12 mesi dopo, ci puoi raccontare che anno è stato il tuo?
“È stato un anno per imparare, per non darsi per vinti, per lavorare duro: ho dato il massimo di me con ogni persona che mi è stata vicino. Dopo Assen 2021 avevo promesso a me stesso che sarei tornato il numero uno. È stato un anno duro, ma sono stato capace di mantenere una buona stabilità interiore. Ho lavorato moltissimo per migliorare ogni giorno, con l’obiettivo di arrivare a un livello ancora superiore: non è facile riuscirci con una moto nuova, devi adattarti”
Che ambiente hai trovato in Aprilia?
“Mi hanno dato una gran fiducia , è stato molto importante”
Chi devi ringraziare più di tutti per questo cambiamento?
“Aleix è stato il primo a darmi una mano, lui è stato fondamentale per il mio arrivo in Aprilia: gliene sarò sempre grato. Devo ringraziare lui e l’Aprilia per avermi dato questa possibilità”
Ma lasciando Yamaha hai dovuto rinunciare a moltissimi soldi.
“I soldi sono necessari nella vita, ma io corro in MotoGP non per i soldi, ma per la passione e con l’obiettivo di vincere”
Cosa ti manca per riuscirci?
“Solo il tempo, fare più gare: la velocità c’è. Al Sachsenring non pensavo di essere così rapido”