Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
La stagione di MotoGP passa oltre la metà con l'undicesimo gran premio, quello di Assen, l’unica delle gare dell'edizione inaugurale del Mondiale (1949) ancora in calendario.
Secondo i tecnici Brembo il TT Circuit Assen rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 2, il più basso delle gare europee, superiore soltanto a Phillip Island.
Ad Assen la velocità massima non supera i 310 km/h ma le numerose curve veloci garantiscono un ottimo raffreddamento degli impianti frenanti.
Pur avendo 18 curve, il TT Circuit Assen è molto guidato, con parecchi curvoni veloci e 10 frenate al giro, anche se in 7 di queste la decelerazione è inferiore ai 100 km/h. Ogni giro i piloti utilizzano i freni per poco meno di 32 secondi, un valore identico all’Algarve International Circuit che peraltro ha una lunghezza simile. Su questa pista la Superbike ha gareggiato due mesi fa: anche per le derivate di serie le frenate erano 10 al giro ma il tempo di utilizzo dei freni si fermava a 25 secondi e mezzo, complici le minori velocità massime raggiunte. Simili sono invece le forze g sperimentate dai piloti, sia nelle singole curve che sull’intera gara. Per la MotoGP dalla partenza al traguardo ciascun pilota esercita un carico sulla leva di 8,8 quintali.
Delle 10 frenate del TT Circuit Assen solo una è considerata mediamente impegnativa per i freni mentre tutte le altre si possono considerare frenate a bassa energia.
La frenata in discesa della curva Haarbocht (curva 1) è quella che comporta il maggior sforzo per i piloti e gli impianti frenanti: le moto ci arrivano a 291 km/h e i piloti frenano per 4,3 secondi in cui percorrono 213 metri. Per raggiungere i 113 km/h necessari per impostare la curva i piloti esercitano un carico di 5,3 kg sulla leva e subiscono una decelerazione di 1,5 g.