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Misano Adriatico - È frustrato ed è inevitabile che sia così. Perché se non hai la possibilità di difenderti, se alla tua moto mancano chissà quanti cavalli rispetto a quella del tuo rivale nel mondiale, non puoi che essere frustrato. E Fabio Quartararo lo è, esattamente come lo era sabato dopo le qualifiche.
“Sì, lo sono, perché ero al limite, più di così non potevo proprio fare, non potevo stare più vicino alle vetta della gara. Non ho avuto nessun problema sulla moto, anzi mi sentivo bene. E, a dir la verità, non ero nemmeno troppo lontano dalle Ducati, ma non si poteva fare di più".
"Il problema è sempre lo stesso: mancanza di potenza. Come ho detto ieri, per noi il momento decisivo di una gara è la qualifica. Partendo dietro, non riusciamo a recuperare, oggi non ho nemmeno provato un sorpasso: sono riuscito a sopravanzare Aleix Espargaro solo perché lui ha commesso un errore. Le Ducati sono cresciute, Bagnaia sta andando molto forte: non sono tranquillo, ma nemmeno preoccupato, dobbiamo darci una mossa”.
“La verità è che in questi tre giorni non sono mai stato veramente competitivo. In gara, però, mi sentivo fiducioso, anche se non riuscivo a essere veloce come Maverick, soprattutto nei cambi di direzione: è un qualcosa su cui devo lavorare sul mio stile di guida. Il risultato non è fantastico, dobbiamo guardare al futuro con fiducia, perché ci siamo lasciati alle spalle le piste per noi più ostiche".
"Non lo considero un GP totalmente negativo, perché per metà gara ho tenuto il ritmo delle Ducati: fino al 2021, un sesto posto veniva considerato come un grande risultato. Siamo a 33 punti da Quartararo, non sono poi così tanti”.