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Misano Adriatico - La prima considerazione è personale: perché c’è ancora qualcuno scettico nei confronti di Francesco Bagnaia? Cosa deve fare di più per essere riconosciuto come un pilota fortissimo, uno di altissimo livello? È vero che c’è chi mette in discussione perfino Valentino Rossi, ma Pecco dovrebbe essere ormai indicato come un campione. La gara di Misano è stata una dimostrazione di forza, carattere, intelligenza, velocità. Da applausi.
“All’inizio si faceva molta fatica perché la pioggia ha tolto molta gomma della MotoGP e con il pieno di benzina era dura guidare. Poi il serbatoio si è svuotato, il tracciato si è gommato ed è andata sempre meglio. Le Ducati sono riuscite ad andare sempre più forte, mentre all’inizio Vinales era molto veloce, spingeva tanto su di me, mentre Enea ho visto che all’inizio aveva i miei stessi problemi. Sapevo che Bastianini aveva un gran passo, nel warm up era stato molto veloce con le gomme usate e sapevo anche che aveva cambiato lo pneumatico posteriore (da soffice a media, NDA) e sarebbe andato forte. Non è stato facile, ma alla fine siamo riusciti a portare a casa una vittoria molto importante per il campionato”.
Avevi paura di un attacco di Bastianini?
“Paura no. Me lo aspettavo: come ho detto ieri, non vedo il motivo di dare ordini di scuderia in questo momento. Era più che lecito”
Enea ha detto che avrebbe voluto passarti al curvone: era possibile?
“Secondo me gli davo poca possibilità, ma alla curva dopo sì: non ero velocissimo in quel punto, dove ero caduto venerdì, faticavo a portare dentro velocità. Sentivo tutti i giri che sia Maverick sia Enea recuperarmi tanto: ero un po’ preoccupato per quel settore, per questo cercavo di fare il curvone il più veloce possibile”
Qual è la più grande qualità di Enea?
“Riesce a frenare molto forte e poco per fare velocità e gestire la gomma nella parte finale della gara”
E il punto debole?
“Forse i primi giri”
Hai recuperato 61 punti in 4 gare, sei a -30 e mancano 6 GP alla fine: il titolo è possibile.
“Vediamo. 30 punti sono ancora tanti, bisogna rimanere concentrati. Adesso bisogna pensare al test, importante per la prossima stagione, per non commettere errori. Magari proviamo anche qualcosa da utilizzare nei GP successivi che ci possa dare ulteriore vantaggio”
Credi che Quartararo stia soffrendo psicologicamente questo momento?
“Non lo so. L’anno scorso aveva fatto secondo, qui andava molto forte e anche ieri era efficace. Sicuramente in questo momento noi abbiamo un vantaggio di accelerazione e abbiamo sistemato gli aspetti negativi, la mancanza di percorrenza. Nel 2021, Fabio mi recuperava 0”2 al giro nel T1, quest’anno ero io il più veloce in quel settore. Abbiamo colmato molto la differenza in percorrenza: loro rimangono avanti nel far girare la moto, ma stiamo lavorando anche su quello”
Che tipo di vittoria è questa?
“Dando la vita per portarla a casa, il ritmo negli ultimi giri è stato infuocato, come una qualifica, ho spinto al 100% per non farmi superare”
Tu e Bastianini rappresentate il futuro dell’Italia vincente?
“Bisogna aspettare prima di dire questo. I piloti italiani in MotoGP sono tutti molto forti, siamo giovani e con una grande fame di stare davanti. È una generazione molto promettente, possiamo stare davanti”
Qual è il dato più clamoroso: quattro vittorie consecutive, come non era mai riuscito nessuno a fare in Ducati, o aver vinto 10 delle ultime 20 gare, quindi il 50%?
“Non lo so. Siamo in uno stato di forma molto buono, bisogna continuare così, continuare a fare questo lavoro. Sicuramente sono numeri molto importanti, ma non gli voglio dare troppo peso. Poi a fine stagione vedremo. Per il momento sono contento per come stiamo riuscendo a portare a casa le gare”
È stata l’ultima gara di Dovizioso.
“Lo ringrazio per quello che ha fatto: se oggi la nostra moto è così, è anche grazie al lavoro che ha fatto”
Hai sentito Stoner e Rossi in questo fine settimana?
“Valentino. Lui è sempre molto presente”