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Si corre a Jerez de la Frontera per il 36esimo anno e per la 37esima volta consecutiva: la prima fu nel 1987. Solo ad Assen si è corso più volte di fila (71, dal 1949 al 2019). Tra i piloti in pista, tre hanno vinto qui in MotoGP: Marc Marquez (3 volte), Fabio Quartararo (2) e Jack Miller, trionfatore nell’ultima edizione del 2021. Una gara, per la verità, dominata da Quartararo, poi però penalizzato da problemi di sindrome compartimentale al braccio destro, tanto che la settimana successiva alla gara spagnola venne operato. Ci fu quindi una doppietta Ducati, con Pecco Bagnaia secondo e Franco Morbidelli a completare il podio, senza piloti spagnoli nei primi tre: non accadeva dal 2003. In MotoGP, la Suzuki non ha mai primeggiato a Jerez (l’ultima vittoria su questo tracciato è di Kenny Roberts JR nel 2000, quando poi conquistò anche il titolo). Alla vigilia, ecco quali possono essere i temi principali del GP di Spagna.
Dopo la botta subita in Q1 a Portimao, Pecco Bagnaia ha comunque disputato un’ottima gara e anche la risonanza magnetica effettuata martedì ha escluso complicazioni ai legamenti. Tecnicamente quindi, il pilota della Ducati è a posto, ma bisognerà vedere in moto come reagisce la spalla. Pecco non può permettersi altri passi falsi: deve assolutamente tornare nelle prime posizioni, possibilmente sul podio.
Da verificare anche come sta la mano destra di Enea Bastianini, infortunata sempre in Q1. Anche se non c’è nulla di rotto, la mano destra è sempre molto delicata e condizionante nella guida della moto: speriamo che Bastianini sia al meglio. A Portimao è arrivato il primo sbaglio in gara: bisogna subito riscattarsi.
Il campione del mondo sa benissimo che questa è una delle piste dove il motore conta meno - anzi, secondo il nostro ingegnere Giulio Bernardelle è il tracciato dove la potenza serve meno in assoluto in tutto il campionato - e quindi di dover sfruttare al meglio questa occasione. Fabio su questo tracciato è sempre andato fortissimo, è giusto indicarlo alla vigilia come il pilota da battere.
Il discorso vale ancora di più per la Suzuki: Jerez può rappresentare un’occasione importante per provare a tornare a vincere dopo oltre un anno (ultimo successo: Valencia 2020). Le ultime gare hanno confermato la competitività della GSX-RR, Alex Rins è in grande forma e Joan Mir vuole il riscatto dopo un GP del Portogallo al di sotto delle aspettative. E’ una pretendente al successo finale.
Il GP del Portogallo ha rappresentato un passo indietro preoccupante sia per la Honda sia per Marc Marquez: questo è un tracciato dove la Honda è sempre andata forte e nei test di novembre i riscontri erano stati positivi. Ci si aspetta una buonissima prestazione non solo da Marquez, ma anche da P.Espargaro.
Alla vigilia del mondiale, Maverick Vinales aveva indicato il GP di Jerez come obiettivo per arrivare in sintonia con la RS-GP: la crescita da inizio anno c’è stata, ma Maverick continua a mostrare limiti preoccupanti, soprattutto con le gomme nuove, in qualifica come in gara. Qui è quasi obbligato a fare bene.
Dopo tre cadute in cinque gare, è giusto dire che Jorge Martin è sotto esame, anche se il suo futuro è comunque garantito. Ma uno come lui non può accettare facilmente risultati ben al di sotto delle aspettative: a Jerez sarà molto “caliente” e smanioso di una rivincita.
Ecco dopo cinque gare le mie percentuali di vittoria in campionato.
Fabio Quartararo 20%, Alex Rins 15%, Aleix Espargaro 15%, Pecco Bagnaia 15%, Marc Marquez 15%, Joan Mir 10%, Enea Bastianini 10%.