MotoGP 2022. GP di Valencia. Pecco Bagnaia: “Ero contratto, poi mi sono rilassato”

MotoGP 2022. GP di Valencia. Pecco Bagnaia: “Ero contratto, poi mi sono rilassato”
Il pilota della Ducati ammette le difficoltà iniziali: “Nelle FP1 parto sempre piuttosto prudente, ma è vero che ho subito la poca fiducia con la moto. Poi siamo migliorati tanto: solo nel “time attack” ho pensato al mondiale, non esagerando con i rischi. Quartararo ha un gran passo, ma il suo approccio è differente”
4 novembre 2022

Cheste - Come suo solito, Francesco Bagnaia ha iniziato prudente: alla fine delle FP1 era 17esimo. Anche nelle FP2 ha faticato nei primi minuti, poi, dopo aver montato la gomma dura anteriore, ha cominciato a prendere ritmo, fino a chiudere con il nono tempo. Niente di che, ma nel giro secco, Pecco non ha esagerato, giustamente: il giudizio generale sulla giornata è comunque positivo.

“Sono partito pensando di ricominciare dalle buone sensazioni che avevo avuto qui nel 2021, ma, in realtà, erano abbastanza differenti, perché è cambiato il bilanciamento della moto e su questa pista l’ho sentito di più per diversi motivi: il vento, le condizioni dell’asfalto, la tensione per il titolo. Ma abbiamo lavorato bene e già nell’ultima uscita delle FP1 mi sono sentito a mio agio. Nelle FP2 abbiamo fatto un passo in avanti grande, che mi ha permesso di tenere un buon ritmo: solo nel “time attack” mi sono un po’ contenuto, non volevo sbagliare e cadere come avevo fatto in Malesia. Forse mi sono tenuto un po’ troppo margine in 2, 3 punti, ma comunque siamo a due decimi da Luca (Marini, NDA) che è in pole. Possiamo essere soddisfatti, considerando da dove eravamo partiti”.

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In questi casi, è fondamentale non guardare la posizione?

“Si guarda perché è importante per la Q2, è giusto sapere se sei dentro ai dieci. In certi momenti può essere più forviante guardare i tempi: è meglio essere concentrati sulla guida, sul fare tutto bene”

E stai guardando cosa sta facendo Quartararo?

“Lui è stato velocissimo oggi, ha fatto uno dei migliori venerdì dall’inizio dell’anno. Lui è spesso il più veloce nelle FP, il nostro approccio alle libere è differente: Fabio fa sempre tanti giri consecutivi, mentre io faccio uscite più corte, probabilmente anche per le diverse caratteristiche delle moto. La sua è già a posto, mentre la nostra non si adatta a tutti i circuiti così velocemente, ha bisogno di più lavoro. Sicuramente è stato molto efficace: se oggi partisse primo, avrebbe la possibilità di allungare. Noi abbiamo fatto più fatica, ma dobbiamo pensare a noi: sappiamo che il time attack è un qualcosa che ci viene bene”

Quindi, si può dire che adesso sei un po’ più rilassato?

“Nelle FP1 cerco sempre di capire le varie situazioni, non mi piace entrare e fare subito da “matti”: a volte mi viene meglio, altre peggio, ma, sinceramente, questa mattina ho accusato un po’ la poca fiducia che avevo con la moto. Ma non ci siamo fatti prendere dalla sconforto. I primi dieci sono tutti piuttosto vicini, poi il divario comincia ad aumentare”

Nelle FP1 hai fatto qualche gesto di stizza: come mai?

“Andavo sempre lungo alla 1, continuavo a ripetere lo stesso errore. Poi abbiamo cambiato la gomma anteriore, perché non avevamo fatto la scelta giusta (morbida, in quel momento, NDA) e la situazione è migliorata”

Meglio rischiare qualcosina in più per stare davanti in qualifica, o avere un approccio prudente?

“Mi fa più paura partire dietro, la lotta è più selvaggia, soprattutto nei primi giri. Sarà molto importante essere nei dieci nelle FP3 e conquistare una delle prime due file in qualifica"

Quartararo, scherzando, ha fatto riferimento ad alcuni eventi finiti piuttosto male, come Capirossi con Harada nel 1998 o Zidane con Materazzi nella finale dei mondiali di calcio 2006…

“Non penso che arriveremo a quel punto, spero proprio di non vedere nessuna mossa del genere…”

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