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Grande prestazione della Suzuki, prima con Alex Rins e terza con Joan Mir, con la Honda di Marc Marquez nel panino delle GSX-RR. Italiani: quinto Franco Morbidelli, decimo Pecco Bagnaia, 11esimo Enea Bastianini, 14esimo Andrea Dovizioso, 20esimo Marco Bezzecchi, 22esimo Fabio Di Giannantonio, 23esimo Luca Marini in una sessione che potrebbe aver già deciso i primi dieci in Q2.
La temperatura dell’asfalto si è abbassata fino a 27.5 °C (nelle FP1 era 42-43 °C), si è alzato un po’ di vento, ma la pista si è naturalmente velocizzata per un turno che dovrebbe essere decisivo per l’accesso diretto in Q2: difficilmente domani nelle FP3 si potrà migliorare la prestazione di oggi. Il ritorno di Livio Suppo nel motomondiale coincide con un’ottima prestazioni della Suzuki, con Alex Rins primo e Joan Mir terzo, staccati di appena 0”147.
Entrambi velocissimi per tutto il turno, efficaci sul passo, sono stati più che competitivi anche nel giro secco, in passato punto debole dei due piloti spagnoli e della GSX-RR. Moto che sembra super competitiva: ha mantenuto le caratteristiche di ottima guidabili del 2021, facendo un netto passo in avanti nel motore, tanto che è di Rins la migliore velocità massima (355,2 km/h), con Mir quarto in questa classifica con 354,0 km/h. Insomma, il motore c’è, i piloti sono in forma: Livio Suppo, in diretta con moto.it alle 18.15 italiane, ci racconterà com’è la situazione.
Al secondo posto un Marc Marquez che sembra decisamente in grande forma e anche molto determinato: come era successo anche nei test, quando ha voluto fare il tempo, l’ha fatto senza troppa fatica, ma qui è migliorato anche sulla costanza, con una moto apparentemente molto meno ballerina, ma efficace, anche con Pol Espargaro, nono a 0”531. Per il momento, la RC213V conferma tutto il buono messo in mostra durante l’inverno.
Dopo un primo turno un po’ complicato, la Ducati è tornata davanti: il più veloce è Jorge Martin, quarto e non è certo una sorpresa, considerando che nel 2021 il pilota del team Pramac era scattato dalla pole. È tornato davanti Jack Miller, sesto, Pecco Bagnaia è decimo a 0”581, quindi al momento direttamente in Q2.
La sensazione è che la Ducati abbia bisogno di un po’ di tempo per sistemare al meglio la moto - ricordo che i due piloti ufficiali hanno scelto una configurazione di motore differente rispetto a quella utilizzata nei test -, ma la competitività c’è: si può fare molto bene.
La migliore della Yamaha è quella di Franco Morbidelli, quinto e in grande crescita: Franco sta ritrovando poco alla volta la velocità del 2020, mostrando anche una costanza importante. È più in difficoltà il campione del mondo Fabio Quartararo, ottavo, è in miglioramento Andrea Dovizioso, 14esimo a 0”721 dal primo.
Sono 15 i piloti racchiusi in meno di un secondo (Binder a 0”815), con la Yamaha che occupa costantemente le ultime posizioni in termini di velocità massima. E’ un bel problema.
Il miglior pilota Aprilia è ancora una volta Aleix Espargaro, settimo, mentre Maverick Vinales è solo 17esimo: tra i due, una incomprensione nel finale un po’ pericolosa, con nessuna colpa specifica. Semplicemente uno non si è accorto dov’era l’altro. La RS-GP si difende, sembra competitiva, ma non ancora all’altezza degli altri.
La Casa austriaca non ha neanche un pilota nei dieci, il migliore è Miguel Oliveira, 13esimo, con Brad Binder 15esimo. Anche in questo caso, c’è molto da fare.