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Trionfo di Enea Bastianini, davanti a Brad Binder e Pol Espargaro. Grande quarto posto dell’Aprilia con Aleix Espargaro. Quindi: quattro moto differenti ai primi quattro posti. Disastro Pecco Bagnaia che abbatte Jorge Martin, 11esimo Franco Morbidelli, 13esimo Luca Marini, 14esimo Andrea Dovizioso. Gara non bellissima, ma intensa: voto 8.
E’ un pilota fortissimo, può essere un grandissimo campione. Siamo all’inizio di un cammino durante il quale ha comunque già raccolto un titolo in Moto2: Enea Bastianini è in crescita esponenziale, assistito da una Ducati in versione 2021 che in questo momento è un toccasana, perché la GP22 non è ancora all’altezza di questa Desmosedici che, non dimentichiamolo, nel 2021 ha vinto quattro delle ultime sei gare, conquistando l’intero podio nell’ultimo GP a Valencia.
La GP22, probabilmente, arriverà presto a essere super competitiva, ma per il momento la GP21 è meglio. E Bastianini la guida che è una meraviglia. Quinto alla fine del primo giro, quarto al sesto, terzo al settimo, secondo all’ottavo, primo al 18esimo.
Poi in fuga, fino all’ultimo giro, iniziato con 1”1 di vantaggio e finito con 0”346 su un Brad Binder sorprendente fino a un certo punto, perché era stato efficace anche in qualifica. Binder ha visto lì davanti a lui il codone della Ducati, ma non ha mai potuto attaccarlo, per un capolavoro di Bastianini che deve essere ricordato a lungo. Per Enea la prima vittoria in MotoGP, per l’Italia tre successi in tre GP, per tre italiani in testa al mondiale come non succedeva dal 1996, quando Stefano Perugini vinse in Malesia - prima gara della stagione - in 125, Max Biaggi in 250 e Luca Cadalora in 500.
“E’ un’emozione incredibile. Ho spinto fin dalla partenza, ma volevo risparmiare le gomme per la fine della gara. Quando ho visto Pol che spingeva tanto, ho pensato a superare Binder. Quando gli ero vicino ho capito che era il momento di vincere la gara: l’ho passato alla 1 e poi è andato a lungo. Dedico questa vittoria a Fausto, lui ha spinto tanto dal cielo. E’ fantastico per tutto il team, abbiamo reato una grande squadra, voglio ringraziare tutti”, si commuove nel parco chiuso Enea. Uno che sta dimostrando una consapevolezza pazzesca e con un Alberto Giribuola al suo fianco che in passato ha fatto la differenza anche con Andrea Dovizioso: la scelta della media posteriore fatta sulla griglia di partenza al posto della soffice è stata la mossa vincente. Siamo solo alla prima gara, ma questo Enea promette grandi cose.
Se la prestazione di Bastianini era comunque più che prevedibile, lo era molto meno il secondo posto di Brad Binder.
“E’ stata una gran giornata, tutto il fine settimana è stata positivo. Sapevo di poter fare bene, mi sono sentito benissimo fino agli ultimi giri. Abbiamo fatto un progresso enorme rispetto al 2021, grazie a KTM che ha tirato fuori questo coniglio dal cilindro. Per il futuro mi aspetto altri podi” sorride Binder, uno molto consistente in gara. Il GP del Qatar è sempre un po’ particolare, ma questo podio dà sicuramente fiducia a lui e alla squadra gestita al box adesso da Francesco Guidotti.
Dei tre piloti sul podio, il più deluso è Pol Espargaro, scattato in testa alla prima curva, in fuga fino ad avere un secondi di vantaggio, poi costretto a difendersi addirittura dal fratello Aleix con l’Aprilia.
“Ho bisogno di conoscere meglio della moto. La strategia era molto diverso, dovevamo stare dietro, sapevamo di avere qualche problema di consumo. Ma mi sono trovato davanti, mi sentivo bene, ma ho spinto troppo: alla fine mi sono mancate gomme e carburante. Comunque sono orgoglioso di questa gara”, dice, senza però nascondere un po’ di amarezza.
Un’altra sorpresa - perlomeno per me: non avevo capito ieri che andasse così bene - è la prestazione di Aleix Espargaro, quarto a 0”891 dal fratello Pol dopo una gara convincente e bella solida. Ero convinto che qui Maverick Vinales potesse fare la differenza, invece Maverick ha finito 12esimo: Aleix è davvero un pilota forse sottovalutato.
Sono tante le delusioni del GP, anche se per motivi differenti: Marc Marquez, solo quinto e sempre dietro al compagno di squadra, come lo si è visto poche volte; la Suzuki, sesta con Joan Mir e settima con Alex Rins: fino a sabato pomeriggio sembravano le favorite; la Yamaha, tristemente nona con il campione del mondo Fabio Quartararo, anche lui impotente di fronte alla totale mancanza di potenza, con Franco Morbidelli 11esimo e Andrea Dovizioso 14esimo; Pecco Bagnaia, partito malissimo, retrocesso in 15esima posizione, risalito fino alla nona e poi esagerato nel tentativo di sorpasso di Jorge Martin alla curva 1 del 12esimo giro: inevitabile la chiusura di avantreno che ha travolto anche il compagno di Marca. La squadra ufficiale Ducati deve anche ingoiare il boccone amaro del ritiro di Jack Miller per problemi elettronici.
Alle 19,30 italiane, diretta con Loris Reggiani.