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A inizio luglio aveva parlato dei suoi problemi alimentari e anche del fatto che aveva pensato al ritiro. Non è un tipo che passa inosservato, Arón Canet.
Tatuaggi vistosi, anche sul collo e, negli ultimi tempi, anche un fiocchino misterioso in legno, indossato nel parco chiuso a fine gara, quando sale sul podio: "Vi dirò il significato del fiocchino quando vincerò".
E invece l'ha detto prima perché ancora, dopo 16 gare di Moto2, non ha vinto. Il pilota di Valencia è attualmente terzo nel mondiale ed è salito 7 volte sul podio. Ha 177 punti, precede Vietti e insegue Ogura e Fernandez.
Canet ha parlato con il giornalista Mela Chércoles di As raccontando altri aspetti della sua vita da pilota dopo che, nell'ultima gara in Giappone è caduto mentre era in testa: "Il papillon è un messaggio per alcune persone dentro e fuori il paddock che mi hanno bollato senza conoscermi per avere dei tatuaggi, cioè in modo discriminatorio. Non sei una persona migliore o peggiore se hai tatuaggi " ha sottolineato il pilota.
Canet ha raccontato come è nata la storia del papillon: "L'ho messo sul podio dopo il Mugello 2021. In quel momento eravamo in trattativa con diversi team di varie categorie: alcuni mi hanno bocciato perché avevo dei tatuaggi".
Non solo: "Fuori dal paddock sono stato accusato di cose senza conoscermi, per via della mia immagine. Penso di aver dimostrato in questi anni di motomondiale di poter salire sul podio sia con il papillon che senza . Possiamo dare lo stesso gas con i tatuaggi o senza".