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Arrivare nel Motomondiale a 16 anni e mezzo e nelle prime 4 gare fare un secondo posto e tre primi consecutivi.
Un esordio da marziano quello di Pedrito.
Non ci era riuscito Valentino Rossi, non ci è riuscito Marc Marquez. E nessuno dei due ha vinto il mondiale al primo anno. Il pilota di Tavullia, dopo un anno di apprendistato, ha vinto in 125, 250 e 500. Il 93 ha vinto in 125 al terzo anno, in Moto2 al secondo e in MotoGp al primo colpo.
Oggi Pedro Acosta, volente o nolente, si trova a fare i conti con l’investitura di favorito della Moto2 al primo anno con la prospettiva di arrivare in MotoGP già l’anno prossimo.
Marquez, Quartararo e Bagnaia lo hanno indicato come favorito per il mondiale di Moto2.
Il discorso è semplice: oltre agli avversari in pista, oltre alla nuova moto con più potenza il giovanissimo di Murcia dovrà gestire anche la pressione di essere considerato un predestinato.
Già l’anno scorso, dopo l’inizio devastante, ebbe una flessione subendo il ritorno in classifica di Denis Foggia che poi non si è concretizzato nelle ultime gare.
Un anno dopo Acosta è il motivo di maggior attrazione della Moto2 e, in prospettiva, uno dei maggiori di tutto il circo. Ma è pur sempre un ragazzino di 17 anni che deve gestire una pressione enorme.