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Lin Jarvis nelle ultime settimane ha rilasciato diverse interviste in cui ha espresso molti punti di vista, anche forti, sui due piloti Fabio Quartararo e Franco Morbidelli e sul divario che separa ancora Yamaha e Ducati.
Abbiamo raccolto gli interventi del managing director di Yamaha. Jarvis, classe 1958, lavora per la casa giapponese dal 1993.
La prima affermazione, molto pesante, riguarda il campione del mondo in carica. Quartararo ha vissuto una stagione molto difficile, nella prima parte delle gare in Europa, da Portimao al Sachsenring, è riuscito ad accumulare un enorme vantaggio su Bagnaia, + 91 punti, salvo poi perderlo dall’estate in poi.
A Oriol Puigdemont di motorsport.com Jarvis ha spiegato l’origine dei problemi della Yamaha: “Avevamo un problema di affidabilità con l'unità che dovevamo introdurre nel 2022 e che stavamo sviluppando nel 2021. Ecco perché non abbiamo potuto omologarla. Non ha senso usare un motore più potente se non è affidabile". Insomma il motore 2022 di Yamaha non ha mai visto la luce.
La parte peggiore secondo il manager Yamaha è stata doverlo dire a Fabio: “Il primo problema che abbiamo dovuto affrontare è stato doverlo dire a Fabio, campione del mondo. Quest'anno ha corso con lo stesso livello di potenza del 2021, e ovviamente non gli è piaciuto".
In sostanza, mentre tutte le altre moto partivano da una base nuova e sviluppabile, Quartararo è rimasto allo stesso livello dell’anno scorso. Una situazione incredibile: "Fabio avrebbe potuto essere molto più duro con noi di quanto non sia stato, e per questo lo ringraziamo" ha aggiunto Jarvis.
Per convincere il pilota a rinnovare, più che i soldi, sono state necessarie le garanzie di investire sullo sviluppo della moto: Yamaha ha messo sotto contratto lo specialista di motori Luca Marmorini che ha portato nel test di Misano il nuovo motore 2023: Quartararo è rimasto positivamente impressionato.
Il collaudatore Cal Crutchlow venerdì e sabato sarà a Jerez, dove lavorerà ancora alla messa a punto del motore: "Siamo passati attraverso quattro evoluzioni del motore – ha spiegato il pilota inglese -. Non c'è ancora una direzione chiara. La versione finale potrebbe non essere pronta a Valencia. Abbiamo bisogno di più potenza, di più velocità di punta. Ma abbiamo anche bisogno di altre cose che non si ottengono in una settimana".
Il managing director di Yamaha ha parlato anche del pilota italiano, reduce da una stagione disastrosa: "L'infortunio al ginocchio è stato sicuramente difficile – ha detto Jarvis a Speedweek - ma quello è stato soprattutto un disturbo fisico. Ha condizionato la prestazione di Franky nella primavera del 2021. Quando è passato alla squadra ufficiale, dopo l'operazione di Misano nel 2021, era ancora troppo presto".
"Abbiamo provato – ha ripreso – a invertire la rotta nella seconda metà di quest’anno e abbiamo cambiato un po' il modo di lavorare ai box nelle prime due gare dopo le vacanze estive. La concentrazione, che all'inizio sembrava dare i suoi frutti, non necessariamente in punti, ma potevamo vedere chiaramente i progressi".
Sul blocco mentale di Morbidelli: "Aveva già fatto delle gare con la moto ufficiale, era abituato alla squadra, quindi ci aspettavamo una stagione decisamente migliore. Ma non è stato così. La situazione è difficile. È una cosa mentale. Franky ha un blocco mentale".
Jarvis ha spiegato che Morbidelli "non ha abbastanza sicurezza per guidare in modo davvero aggressivo" aggiungendo poi che "ogni pilota conferma: la Yamaha deve essere guidata in modalità d’attacco. Devi portare la velocità con te in curva ed è questo che manca a Franky".
Un’altra affermazione destinata a far discutere è quella del vantaggio di prestazioni che Ducati ha su Yamaha e che secondo Jarvis non sarà colmato in breve tempo: “Ora non abbiamo vantaggi sulla concorrenza – ha detto Jarvis a Speedweek -. Ducati, invece, ha un motore potente e ha migliorato in frenata e in velocità di percorrenza in curva. Per come siamo messi adesso è improbabile riuscire a colmare il divario con le moto più forti entro l'inizio della stagione 2023".
Secondo Jarvis sono questi gli errori commessi da Yamaha: "Non abbiamo investito abbastanza tempo, energie e sforzi nell'aerodinamica. Certo non è il nostro problema più grande in questo momento: ci manca potenza nel motore. Ma aerodinamica e velocità sono correlate. Se c'è un pacchetto aerodinamico valido, si può accelerare meglio, senza tagliare troppo la potenza. Purtroppo, quando si è trattato di sviluppo aerodinamico, non abbiamo osato come Ducati e Aprilia".