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L'anno scorso il rookie dell'anno è stato Jorge Martin che ha combattuto fino all'ultima gara con Enea Bastianini. Dopo 18 gare lo spagnolo ha collezionato 111 punti, con una vittoria, altri 3 podi e 4 pole position.
Bastianini ha fatto 102 punti con due podi e una miglior costanza di rendimento (lo spagnolo ha saltato anche delle gare per infortunio).
E quest'anno? Quest'anno i rookie sono 5 cioè Marco Bezzecchi, Fabio Di Giannantonio, Darryn Binder, Remy Gardner e Raul Fernandez.
E sono i due italiani a guidare la classifica dei rookie. Bezzecchi ha ottenuto il primo podio nella gara di Assen, secondo posto. Diggia ha fatto la pole position al Mugello.
Al momento in testa c'è saldamente Marco Bezzecchi su Ducati del team Mooney Vr46, 55 punti. Secondo Diggia, anche lui su Ducati, del team Gresini, 18 punti.
Vediamo il rendimento nel dettaglio di ognuno di loro.
Il romagnolo sta brillando sulla GP21. Bezzecchi, aiutato dal team e dal capotecnico Matteo Flamigni (qui un'intervista recente di Zam con Flamigni in cui si è parlato tanto del Bez), si sta adattando molto presto alla classe regina.
Ha iniziato ad andare molto bene soprattutto da quando il campionato è tornato in Europa. La prima top 10 è arrivata in Argentina. Poi, dal Mugello, il decollo: una partenza in prima fila, complici anche le condizioni miste del sabato, con le qualifiche svolte dopo la pioggia. In gara il quinto posto.
Il primo podio era l'obiettivo dell'anno, dopo averlo centrato ad Assen il classe 1998 ha dimostrato una certà maturità.
Anche lui in sella alla GP21 e in gran spolvero al Mugello. Soprattutto il sabato, quando ha ottenuto la pole. Una delle performance più convincenti in gara è arrivata però al Sachsenring, con un ottavo posto a mezzo secondo dalla KTM ufficiale di Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing).
In quella gara Diggia è stato di ben sei secondi più veloce del compagno di squadra Bastianini e nelle ultime gare ha fatto meglio anche in qualifica.
Il salto da Moto3 a MotoGP senza Moto2 è stato notevolissimo, per di più per un pilota che anche in Moto3 non è che avesse brillato particolarmente (solo una vittoria).
Il sudafricano però almeno una bella gara l'ha fatta: in Indonesia ha stupito tutti quando, sul bagnato, è partito 23esimo e ha finito decimo, a meno di un secondo dal ben più esperto fratello Brad.
È finito a punti anche nel GP di Catalogna, dove si è piazzato 12esimo. Al Mugello è arrivato davanti all’ufficiale Franco Morbidelli.
Stagione difficilissima per il campione del mondo in carica della Moto2. Per lui, come per il compagno di squadra Raul Fernandez, l’approccio alla RC16 si è dimostrato particolarmente complesso.
A punti in Qatar, l’australiano si è ripetuto in Portogallo, dov’è stato il più veloce degli esordienti con un distacco di 6 secondi dal primo dei rivali nella corsa al titolo di rookie of the year.
Da segnalare anche il dodicesimo posto ottenuto a Barcellona.
Da talento dell'anno a desaparecido. Il passaggio dalla classe di mezzo alla MotoGP su Ktm è stato traumatico per Fernandez. Per lo spagnolo i primi punti iridati in top class sono arrivati a Barcellona, alla nona gara dell’anno.
In Germania, due settimane dopo, un dodicesimo posto.
A compromettere le sue performance anche una caduta sofferta in Portogallo, che l’ha messo KO per due gare, e un problema a un braccio che l’ha costretto al ritiro nell’ultima prova in Olanda.