MotoGP 2022, le gomme della discordia, botta e risposta tra Honda e Michelin dopo il GP di Mandalika

MotoGP 2022, le gomme della discordia, botta e risposta tra Honda e Michelin dopo il GP di Mandalika
Il team manager Puig: "Durante i test siamo stati veloci, poi Michelin in Indonesia ha cambiato la gomma e anche la nostra moto è cambiata completamente”. Taramasso: "La sicurezza viene prima delle prestazioni"
23 marzo 2022

Dopo Pol Espargaro che ha detto che le gomme portate da Michelin a Mandalika erano vecchie di quattro anni e per questo Honda è andata male anche il team manager Alberto Puig ha tuonato contro il produttore francese. La RC213V era andata molto bene nei test sul circuito indonesiano salvo poi finire nelle retrovie nel gran premio.

Puig ha detto che il weekend è andato male, scendendo nel dettaglio: “Marc Marquez ha avuto molte cadute e non ha potuto correre. Durante i test siamo stati veloci, poi Michelin in Indonesia ha cambiato la gomma e anche la nostra moto è cambiata completamente, diventando un’altra”. Puig ha aggiunto che in Honda non ancora capito “pienamente cosa è successo” e che dovranno “discutere profondamente con Michelin sulla situazione delle gomme”.

Puig ha sottolineato la stranezza e la difficoltà di capire perché nei test erano stati molto veloci salvo poi essere in super difficoltà nel weekend di gara. Rispetto alla situazione con Michelin ha detto che “non possiamo essere contenti” e che c’è la necessità di “parlare in maniera approfondita con loro”.

Nel frattempo Marc Marquez ha avuto la disastrosa caduta di domenica mattina nel warm-up (qui l’intervento del dottor Costa nella diretta con Zam).

A Puig ha risposto a stretto giro Piero Taramasso, responsabile Michelin per la MotoGP, chiarendo che la scelta di portare una carcassa diversa dai test è stata dettata dalla priorità della sicurezza, perché le temperature di Mandalika avrebbero consumato i pneumatici attuali ben prima dei 27 giri previsti.

Taramasso ha però ribadito che le mescole usate nel weekend di gara erano esattamente le stesse utilizzate a febbraio: "Dopo i test era evidente che le gomme standard non potessero fare la corsa, perché le temperature erano molto elevate e non sarebbero durate 27 giri”.

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Per questo motivo Taramasso ha chiarito che la cosa da fare era “cambiare il modello della carcassa, perché cambiare le mescole non sarebbe bastato per abbassare di 15-20 gradi la temperatura. Dunque, abbiamo introdotto questo tipo di carcassa per le alte temperature, ed abbiamo confermato le stesse mescole che i piloti avevano a disposizione nei test. Anche la carcassa comunque era già stata utilizzata nel 2017 e nel 2018 quindi i team conoscevano le caratteristiche" anche se la gomma utilizzata a Mandalika “offre un po' meno grip, ma anche un po' più di stabilità” di quella usata nei test.

 

“Sinceramente – ha concluso Taramasso -nessuno dello staff tecnico è venuto a lamentarsi, chi conosce davvero i dati e le caratteristiche era a conoscenza della situazione già prima di venire in gara e non si è lamentato. Poi c'è una piccola minoranza di persone che si è lamentata , ma probabilmente non ha capito le opzioni tecniche o non era presente nelle prove. Attualmente abbiamo quattro modelli di carcasse, due anteriori e due posteriori, della nostra gamma, due standard e due progettate per resistere alle alte temperature. E utilizzeremo questi due quando riterremo che sarà fondamentale offrire più sicurezza ai piloti, perché per noi la sicurezza è al di sopra delle prestazioni”.

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