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Fa una differenza pazzesca, come la faceva Valentino Rossi con la prima Yamaha, Casey Stoner con la Ducati, Marc Marquez con la Honda. Insomma, come sanno fare solo i grandissimi. E’ impressionante per velocità, determinazione, capacità di sfruttare al massimo i punti forti della Yamaha, nascondendone i difetti. In questo momento, è il migliore di tutti. Campionissimo.
Pole e gran gara: gli manca sempre qualcosina per arrivare alla vittoria, ma, obiettivamente, era quasi impossibile battere Quartararo a Portimao. Dopo un inizio di stagione un po’ complicato - forse anche a causa della GP22 - sta ritrovando ritmo e fiducia: bel GP. Secondo francese.
Forse ha ragione Ruben Xaus (puoi rivedere la diretta di domenica sera) quando dice che nessuno sarebbe in grado di andare più forte di Aleix con l’Aprilia. Con il bagnato ha sofferto, ma appena la pista si è asciugata, è tornato ai suoi livelli, ha ritrovato velocità e sicurezza. Imbattibile (con l’Aprilia).
Mezzo punto in meno per le pessime qualifiche, purtroppo determinanti sul risultato finale. Ma in gara è stato quasi perfetto: partenza strepitosa, rimonta da applausi, gestione dei momenti critici, sapersi accontentare senza esagerare. E’ un altro pilota rispetto al 2022: può puntare al titolo. Rimontone.
Fa il suo senza acuti, ma lo fa bene, portando la KTM ha un risultato più che soddisfacente. Certo, se si pensa a come aveva dominato questa gara nel 2020, non ci si può troppo esaltare, anche perché davanti a lui sono caduti due piloti che quasi certamente lo avrebbero preceduto al traguardo. Comunque, la sua prestazione è stata più che dignitosa. Idolo locale.
Alla fine, grazie soprattutto all’orgoglio, vince la sfida casalinga con il fratello, ma non c’è nient’altro di positivo nel suo fine settimana. Si pensava potesse puntare alla vittoria, invece, evidentemente, la realtà è molto differente.
Bella gara, finalmente: questo deve essere il suo livello. Fa dei bei sorpassi, è tenace nel batti e ribatti con il fratello, guida bene senza fare errori. Qui era andato forte anche nel 2021: speriamo non sia solo una questione di pista. Luce propria.
La sua prestazione in gara è stata da otto in pagella, le sue qualifiche da quattro: non si può dare più della sufficienza. Personalmente continuo a pensare che rimane il pilota numero uno della Ducati, quello con più potenziale, ma è ora di dimostrarlo. Speriamo che la risonanza magnetica ai legamenti sia negativa. C’è sempre qualcosa che va male.
Continua a ripetere che la Honda RC213V è molto competitiva, in una sorta di sfida interna con il compagno di squadra per sottolineare la sua indipendenza. Una sfida difficile da vincere, soprattutto con certe prestazioni. Sotto pressione.
Inizio disastroso, finale in crescendo e interessante: quanto volte si è scritto questo sulla sua gara? Tante, troppe. Non riesce a cambiare passo, anche se non è così lontano. Ma da lui ci si aspetta ben altro. Partenza lenta.
E’ la seconda Yamaha al traguardo: è l’unica consolazione. Ma il distacco da Quartararo non è accettabile.
Anche con lui si è ripetitivi: bene in prova, male in gara. Ha bisogno di trovare una base di messa a punto che ancora non è stata trovata.
Purtroppo la prestazione complessiva è molto negativa, ma è tutta colpa sua? Per me no. Affiatamento complicato (con la squadra).
Era andato fortissimo in prova in tutte le condizioni, sull’asciutto e sul bagnato, ma in gara si è perso. Ci si aspettava di più.
Al di là dell’episodio che l’ha messo fuori gara senza colpe, il suo rendimento è stato nettamente inferiore al potenziale mostrato in prova: in Suzuki erano convinti che si sarebbe giocato la vittoria. E anche Valentino Rossi aveva puntato su di lui… Anteriore delicato.
Un errore non così grave, ma dalle conseguenze devastanti. Il podio era alla sua portata, ma basta una frenata sbagliata per rovinare tutto. Attimo sfuggente.
Un altro errore, un’altra caduta in gara. Bisogna cambiare l’approccio. Momento difficilissimo.
Una scivolata determinata per me anche dai problemi alla mano destra infortunata in prova. Lui, molto onestamente, dice che non è così: in ogni casi due cadute tra Q1 e GP molto pesanti. Primo errore stagionale.
Siamo alle solite: qual è il vero valore della M1? Quello che mostra Quartararo o quello messo in evidenza dagli altri piloti? Per me il pilota sta facendo una differenza mostruosa.
Come si fa a dire che la Ducati non è competitiva? Impossibile. E’ sempre in prima fila se non addirittura in pole, è sempre sul podio, con piloti differenti. Dài su, la Desmosedici è competitiva.
Un’ottima base, una moto solida ed efficace in tutte le condizioni. A Noale sono stati bravissimi.
E’ tornato a essere il “violino” che conosciamo: si guida benissimo e va forte in rettilineo. Entrambi i piloti hanno segnalato qualche problema con la gomma anteriore, ma il giudizio è più che positivo.
Sul bagnato ha fatto vedere un buon potenziale, sull’asciutto un po’ meno. Non è lontana dalle migliori, ma c’è ancora da fare.
Appena sufficiente, con l’unica scusante che, essendo così nuova e senza dati a disposizione, patisce più delle altre Case la perdita di turni sull’asciutto. Ma sembrava decisamente più competitiva.