Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Siamo vicini alla perfezione assoluta: va fortissimo, non fa errori, sfrutta al meglio tutto quello che ha a disposizione, fa una differenza abissale, come solo i grandissimi della storia sono riusciti a fare. Nell’era moderna: Rossi con la Yamaha 2004; Stoner con la Ducati 2006; Marquez con la Honda 2016/2017. E come Valentino è uno che ride e scherza nel paddock, gioca a calcio con gli amici, sabato sera lo incontri fuori dal circuito mentre tutti gli altri piloti sono già a letto. Grande pilota, grande personaggio.
Era ora. Dopo un inizio di stagione più che promettente - due pole, un podio - si era perso, incapace di sfruttare al meglio la GP22. Per riuscirci, ha provato a inseguire la messa a punto di Bagnaia, poi assieme alla squadra ha capito che per lui non andava bene, è tornato indietro ed è tornato competitivo. Bello vederlo di nuovo davanti. Bravo “tio”.
Come il compagno di squadra, ha avuto un po’ di fortuna, ma se l’è guadagnata lavorando bene in tutto il fine settimana. Anzi, si pensava potesse fare anche qualcosina in più, ma evidentemente è questo il suo potenziale. Gregario di lusso.
Non è un gran momento per il campione del mondo 2020: il presente è quello che è, il futuro in HRC non sembra promettere, al momento, grandi soddisfazioni. Ecco, questo risultato può servire per dargli un po’ di serenità: continuo a pensare che sia fortissimo. Potenziale inespresso.
Un errore imperdonabile, incredibile, quasi inaccettabile. Peggio perdere un secondo posto per una caduta o per aver festeggiato la fine con un giro di anticipo?
E’ chiaro che è difficile da digerire, ma, personalmente, non mi sento di dargli contro più di tanto: è uno sbaglio da essere umano, che va al di fuori dell’essere pilota.
Che ne so, è come quando esci di casa e dimentichi le chiavi dentro l’appartamento, rimani chiuso fuori. Ti dai dello stupido, ma può succedere a tutti. Paperino.
Un’altra prestazione solida e di sostanza: la base su cui appoggiare le speranze di arrivare al podio si allarga sempre di più. Certo che poi, nel giro finale, la differenza con Aleix Espargaro è stata incredibile: c’è ancora da fare, ma siamo sulla strada giusta. In crescita.
Un altro passettino in avanti, anche se la differenza con il compagno di squadra rimane grande. Aprilia gli sta dando tutto il tempo che ci vuole per crescere, lui ci sta provando in tutti i modi. Giusto aspettarlo.
Solo Marco Melandri (vedi la diretta di ieri qui e sul nostro canale YouTube) e Freddie Spencer sostengono che non si è trattato di un errore grave, per tutti gli altri è da cartellino rosso, nel senso che dovrebbe essere sanzionato. E al via, purtroppo, è recidivo. Poco lucido.
Per quello che ha fatto in prova e per la signorilità nella sua reazione. Avrebbe potuto vincere, lascia Montmelò in affanno in classifica generale: ma non ha colpe. Non ne va bene una.
Per quello che ha detto a fine gara: è il primo che ha avuto il coraggio di prendere una posizione netta e inequivocabile contro Freddie Spencer. Senso di responsabilità.
Secondo errore consecutivo: è un momento complicato. Adesso deve mostrare carattere per uscire da questa situazione: secondo me ha tutte le qualità per riuscirci. Tieni botta, dai!
Non entusiasma mai, ma, fino a prova contraria, con la KTM non si può fare di più.
Un po’ meglio del solito, ma sempre dietro al compagno di squadra.
Ha corso con un polso gonfio così, dopo aver perso le qualifiche ed essere partito ultimo. Una bella rimonta. Prestazione incoraggiante.
Un po’ di luce nelle FP1, turno nel quale è sempre stato nelle primissime posizioni. Poi i soliti problemi, ma speriamo che sia stata imboccata la strada della risalita, anche se uno come lui non può prendere paga da Darryn Binder. Con tutto il rispetto, naturalmente. Forza e coraggio.
Un’altra gara disastrosa, difficile da spiegare. Purtroppo, continua a essere troppo incostante. Ripetitivo (in negativo).
Non è più come prima, fare una gara ogni tanto diventa sempre più complicato, come spiega molto bene lo stesso collaudatore della Ducati nel 70esimo episodio di #atuttogas, il podcast di moto.it. Fa quello che può.
Anche lui ha fatto un piccolo passo in avanti, ma in gara non ha sfruttato il potenziale che aveva, fino a ritirarsi perché non riusciva più a fermare la moto. Durissima continuare così.
Un voto in più per quello che ha fatto in qualifica. Errori di gioventù.
Non stava andando male prima di cadere. Naturali sbagli di crescita.
E’ sempre la media tra la competitività con Quartararo (voto 10) e quella con gli altri piloti (voto 4).
Super competitiva in tutte le versioni.
E’ inferiore alla Ducati? Forse no, però per equipararla al riferimento della MotoGP aspettiamo che Vinales riesca a essere più competitivo.
Tanti pregi, pochi difetti anche a Montmelò.
Un po’ meglio, un piccolo passo in avanti.
Non è andata malissimo, ma le moto competitive sono altre.