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La regola del 2022 è questa: se piove, vince il pilota della KTM. A me è piaciuta soprattutto la capacità di non farsi prendere dalla frenesia di recuperare a tutti i costi dalla settima posizione nella quale aveva finito il primo giro. Sapeva di avere complessivamente il passo migliore e ha sfruttato al meglio l’occasione. Squalo.
Mezzo punto in più per il discorso motivazionale fatto a Bagnaia prima del via (“Ricordati quello che sai fare sul bagnato”): oltre a essere un ottimo pilota, è uno leale, un vero uomo squadra. Qualcuno ipotizza che abbia anche provato ad aspettare Bagnaia: non so se sia vero, se è così, l’ha fatto con grande eleganza. Come dice Pecco: uno così mancherà dentro al box. Bravo ragazzo.
Dopo le difficoltà del Giappone sul bagnato, avrebbe anche potuto perdere la calma. Invece, ha guidato molto bene, senza troppi condizionamenti esterni, bravo anche a superare un episodio extra sportivo (un uomo thailandese si è sentito malissimo proprio davanti a lui prima della gara) ed essendo lui molto sensibile avrebbe potuto destabilizzarlo. Il mondiale è alla sua portata, per merito, non per favori altrui. Solido.
Ancora una volta, non sfrutta l’occasione: ha dimostrato di essere nettamente il più veloce in pista, ma la partenza sbagliata (da quinto è passato nono sul traguardo del primo giro) ha completamente condizionato la sua gara. Poi ha rimontato con una serie di giri veloci impressionanti, fino a che non si è trovato davanti Bagnaia. Lì, più che gli ordini Ducati, ha seguito l’istinto, ma, in ogni caso, ormai non avrebbe più trionfato. Manca sempre 1 per fare 31…
Come ha spiegato bene Luca Cadalora nella diretta di domenica su moto.it (puoi rivederla sul canale YouTube), ha lottato più contro la sua moto che contro gli avversari. Molti erano convinti che con il bagnato avrebbe vinto e secondo altri ce l’avrebbe fatta in condizioni fisiche migliori. Chi lo sa: nel complesso, a me è piaciuto, anche se meno esplosivo di quanto mi sarei aspettato. Sulla via del ritorno.
In passato, il bagnato lo metteva in grande difficoltà, adesso sembra saper gestire anche le gomme “rain”. E dopo quanto detto ieri da Cadalora, che ha evidenziato come il pilota del team Gresini in diretta a Sky avesse sottolineato come la mappa con la quale era partito fosse un “po’ sgonfia”, ho il tarlo in testa che non potesse in qualche modo esprimersi al meglio. Solo un dubbio, per carità, ma c’è. Scomodo.
Ventiduesimo alla fine del primo giro, settimo al traguardo: è vero che con il bagnato è più facile avere un grande vantaggio in termini di tempo (vedi Zarco) e quindi superare, ma in un anno in chi si dice che è diventato difficilissimo passare chi ti sta davanti, direi che la sua è stata una grande prestazione. E con la Yamaha, non era certo così veloce con la pioggia: viene il dubbio, visto i risultati di ieri, che fosse colpa della moto. Ma questa è un’altra storia… In rimonta.
Decisamente la migliore gara dell’anno: il bagnato gli si addice.
Con l’asciutto sarebbe stato tra i favoriti, ma con la pioggia fa troppa fatica: deve migliorare in queste condizioni.
La sua gara è stata pesantemente condizionata dalla sportellate subita al secondo giro da Aleix Espargaro: da decimo, si è ritrovato 15esimo senza colpe.
Visto quello che ha fatto Vinales, doveva e poteva fare molto meglio. È chiaro che la sua gara è stata condizionata dal LLP, che io personalmente non trovo così scandaloso. Al limite.
Un altro che con il bagnato non va troppo d’accordo.
Una piccola soddisfazione: miglior Yamaha al traguardo. D’accordo, è piccola, ma almeno può dire che sul bagnato, in Thailandia, non si poteva fare meglio con la M1.
È chiaro che dopo la pole in qualifica ci si aspettava molto di più. Però non dimentichiamo che è un debuttante, è solo la sua seconda gara in MotoGP sul bagnato. Ci può stare.
Sicuramente la Yamaha ha dei limiti sul bagnato, ma, questa volta, anche il pilota ha le sue colpe. Poco convinto.
Se si guarda il cronologico, si vede quanto è andato forte dopo la caduta al quarto giro (era sesto). Che peccato.
Chi se ne frega del risultato, grazie per averi provato. L’85esimo episodio di #atuttogas è dedicato al nostro Danilone nazionale.
Sul bagnato è velocissima, ma è andata bene anche sull’asciutto. Decisamente in crescita.
Praticamente imbattibile in prova, molto competitiva anche in gara sul bagnato.
Con Marquez, è tutta un’altra moto. Però qualche limite si è visto in gara.
In grande difficoltà sull’asciutto: la moto non si fermava mai in frenata. Decisamente meglio sul bagnato.
Come è successo tante volte quest’anno, i limiti sembrano più umani (piloti) che tecnici.
Non male sull’asciutto, disastrosa sul bagnato.