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Scott Redding ha tuonato contro la mancanza di limiti di peso in Superbike, scatenando molte reazioni e risposte. Pochi giorni dopo è arrivato il punto di vista di un pilota della MotoGP, probabilmente il più alto con 184 centimetri di altezza: Luca Marini. Il peso di Marini è 69 chili, secondo i dati della MotoGP. Il pilota del Mooney VR46 Team aveva già parlato del peso a inizio stagione, dicendo che forse aveva dei chili di troppo.
La teoria di Redding è la seguente: un pilota più leggero consuma meno gomme di uno più pesante, quindi a fine gara i piloti più leggeri hanno più grip. Redding ovviamente fa riferimento al leader del campionato Alvaro Bautista, che pesa circa 30 chili meno di Redding.
Luca Marini la pensa più o meno come Redding: "Non può essere che non abbiano ancora introdotto il peso minimo in MotoGP" ha detto ad Anton Quintia di motorsport.com. Ricordiamo che un peso minimo è previsto sia in Moto2 che in Moto3.
Marini, che non ha praticamente mai corso in Moto3 per questioni di dimensioni fisiche, ha ricordato i suoi allenamenti in Moto2: “Lì il mio allenamento in palestra era molto diverso. Ho fatto pochissimo lavoro con i pesi, perché sono grande e ho fatto più cardio. Questo è più difficile in MotoGP. In Moto2 hai un peso minimo che io superavo di 4 chili”.
Differenze con Marco Bezzecchi. Marini ha parlato anche del suo compagno di squadra che quest’anno da rookie e con una moto meno evoluta è già arrivato al podio, che manca ancora a Marini: “La differenza tra me e Bezzecchi è di circa 8 chili. In MotoGP è più complicato, cerco di essere più disciplinato con il mio programma di allenamento e la mia dieta. Non c'è un peso minimo, c'è una differenza di 10 chili tra me e un altro pilota Ducati”.
Per Marini, il fatto che la MotoGP sia l'unica categoria del motomondiale senza un peso minimo ha una spiegazione chiara: “Le fabbriche vogliono che continuino così. Quando hanno un pilota leggero non devono pensare tanto alla distribuzione del peso, e questo cambia il comportamento della moto".
Poi ha spiegato il lavoro fatto quest’anno per limitare gli svantaggi dovuti al suo peso: “Ad inizio stagione ho concluso tutte le gare con una gomma posteriore molto consumata. Ci abbiamo lavorato molto e ora siamo competitivi. Il peso ha un grande impatto sui consumi delle gomme. In molti circuiti ho la sensazione, e i dati lo confermano, di pretendere di più dalle gomme”.
“Perché un pilota più grande deve essere penalizzato perché pesa di più?. Sarebbe meglio se tutti avessimo un peso minimo, perché potremmo fare più allenamento con i pesi. Penso che ne beneficerebbero anche i più magri" ha concluso.