MotoGP 2022. Luigi Dall’Igna: “Nessun problema di pressioni gomme in Ducati”

MotoGP 2022. Luigi Dall’Igna: “Nessun problema di pressioni gomme in Ducati”
Il collega Mat Oxley ha pubblicato una tabella nella quale si vede che alcuni piloti - tra cui Pecco Bagnaia e Jorge Martin - avrebbero corso a Jerez fuori dai limiti imposti da Michelin. Il direttore generale di Ducati Corse spiega perché non è così, rivelando che anche altri piloti, di altre Case, erano fuori dal regolamento
10 maggio 2022

L’ingegner Luigi Dall’Igna è indiavolato, giustamente infastidito che qualcuno metta in discussione la vittoria di Pecco Bagnaia a Jerez. Lo ha fatto un collega di Dall’Igna, un altro ingegnere di un’altra Casa, rivelando al (bravo) giornalista Mat Oxley dati sulle pressioni delle gomme, dati, che, teoricamente, dovrebbero rimanere all’interno della MSMA. Ma che invece qualcuno ha voluto far trapelare proprio adesso, proprio dopo il successo della Ducati ufficiale. Dall’Igna è tanto infastidito che ha deciso di convocare nel giro di dieci minuti una sorta di conferenza stampa - ovviamente virtuale - per chiarire quanto è successo a Jerez e cosa accade, più in generale, con la pressione delle gomme. In pratica, c’è una regola, ma non è controllabile: solo dal 2023 ci sarà un metodo di controllo più efficace. Ecco, comunque, cosa ha detto il direttore generale di Ducati Corse.

“Esiste l’obbligatorietà della pressione minima, ma, come sempre, quando si fanno le regole bisogna pensare a come si fanno i controlli. Se i sensori che usano le varie Case sono differenti tra di loro, si rischia di non avere un metodo di misura e controllo corretto: sensori diversi, possono avere precisioni diverse, caratteristiche di lettura e filtraggio differenti. Non perché uno vuole “barare”, ma perché è così: con sensori differenti, non si controlla in modo omogeneo la pressione delle gomme. Anche il metodo con cui vengono acquisiti questi segnali non è blindato: chiunque può modificare questi dati, trasmettendoli poi, variati, alla centralina che li legge. Ducati ha deciso di non fare nessuna correzione e modifica su questi segnali, ma non escludo che qualcuno abbia deciso di modificarli, per restare all’interno della misura corretta."

"Va aggiunto che i dati che vengono acquisiti non tengono conto dell’errore che il sensore di misura ha: quelli che possono sembrare dei valori al di sotto del regolamento, in realtà potrebbero non esserlo. Bisogna tenere conto dell’errore che i vari strumenti possono avere. E’ come con l’autovelox: non si considera la misura letta dall’autovelox, ma viene corretta con l’errore che qualsiasi sistema di misura può avere e di questo bisogna tenerne conto. Quindi i valori pubblicati - tra l’altro, non so come siano arrivati al giornalista, questi valori sono condivisi tra i costruttori, ma dovrebbero rimanere all’interno della MSMA - quella tabella non tiene conto della correzione che dovrebbe essere applicata. La MSMA sta studiando e ha definito venerdì scorso quale saranno i sensori che tutti dovranno utilizzare a partire dal 2023, quando sarà anche blindata la lettura di questi dati e non sarà possibile fare nessuna modifica o correzione: ecco, nel 2023, oltre alla regola ci sarà anche un sistema che permette di controllarla."

"C’è anche un tema di sicurezza importante: se per la gomma posteriore è relativamente facile rientrare nei limiti posti da Michelin, per l’anteriore è estremamente complicato, perché per la gomma davanti cambia tutto se un pilota fa una gara in scia o da solo. Se uno parte pensando di stare dietro a un’altro, setta il sistema in un certo modo, da solo setta i parametri in un altro modo. Ma se accade l’opposto, se come Martin pensava di fare un gara di un certo tipo e poi ne fa un’altra, è evidente che le pressioni possono cambiare. Se pensi di stare da solo e poi stai in scia, rischia di avere pressioni alte e puoi anche cadere, diventa pericoloso correre. La finestra da rispettare è veramente ristretta: stiamo ragionando insieme agli altri costruttori e a Michelin su cosa fare per il 2023”.

 

Gigi, possiamo ricapitolare quali sono le regole? E cosa succede se si sta sopra o sotto a quei valori?

“Le gomme sono fatte per funzionare bene a determinate pressioni: l’indicazione di Michelin è di 1.9 Bar per l’anteriore e 1.7 Bar per il posteriore. Mentre per la gomma dietro è difficile sbagliare, perché è poco dipendente dalla scia, l’anteriore ha il grosso difetto che la temperatura della gomma, e quindi la sua pressione, varia molto se uno è attaccato a un altro pilota o se gira da solo. Pressione e temperatura non sono costanti durante la gara: si parte generalmente con valori più bassi, per poi andare a regime all’incirca al nono-decimo giro, a seconda delle condizioni atmosferiche e di altri fattori. Non c’è una costanza, pressione e temperatura variano all’interno della gara: stiamo discutendo su quali e quanti giri considerare validi per stare all’interno dei limiti imposti. Se uno sta al di sotto della pressione minima, potrebbero esserci dei problemi di sicurezza: la gomma si potrebbe rompere. Se uno usa pressioni più alte, il grip mediamente tende a calare. Se uno sta all’intorno della misura stabilita, non succede praticamente nulla, se uno sta sopra i 2.2 Bar, il grip cala in maniera importante e si possono avere problemi di sicurezza”.

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Si è letto in questo pezzo di Mat Oxley che alcuni piloti non sarebbero stati dentro ai limiti per un po’ di giri o addirittura per tutta la gara a Jerez; ma può essere successo anche nei GP precedenti?

“Sicuramente è successo ad altri piloti di altri costruttori di essere fuori dai valori imposti: lo sappiamo perché questi dati sono condivisi da tutti i costruttori. Posso dire con certezza che altri piloti hanno avuto lo stesso problema: non voglio mettermi allo stesso livello di chi ha condiviso quella tabella, non voglio dire chi era fuori, ma ci sono sicuramente dei nomi importanti che hanno avuto lo stesso problema”.

 

Perché questa informazione è venuta fuori adesso e contro di voi?

“E’ chiaro che c’è stato un altro ingegnere che ha fornito a Mat (Oxley, NDA) questa tabella: mi sembra strano che lui non abbia verificato nei modi opportuni come e perché non ci sia stata nessuna sanzione. Questi dati sono condivisi con Michelin e con chi deve fare i controlli: c’è un accordo tra tutti per cui nel 2022 i dati vengono monitorati per poter fare una regola che possa essere attuata in modo corretto nel 2023”.

 

Ma perché questa tabella è uscita dopo la vittoria di Bagnaia?

“Io non lo so. Spero che esca anche per le prossime 15 gare…”.

 

Sorprende un po’ che in un campionato come la MotoGP il sistema di controllo sia inesistente.

“In realtà non è così. Ci sono tantissime regole che sono state corrette e gestite molto bene nell’ultimo periodo, c’è una 'Standard Cheching Panel' che è in funzione e controlla i componenti del motore e altri aspetti: il sistema sta evolvendo nella giusta direzione. Come peraltro questa regola della pressione delle gomme: tutti ci siamo posti il problema di come effettuare questi controlli e tutti insieme stiamo collaborando per generare un metodo di controllo che sia importante. Il metodo di controllo non può essere avulso dalla regola stessa”.

 

Quindi non esiste un vero controllo in questo momento?

“Non può esistere per come è stato impostato il sistema fino a oggi. Stiamo lavorando insieme a Dorna, alla FIM e alla Michelin per trovare un sistema di controllo che dovrebbe essere efficace dal prossimo anno. Fino a oggi non ci sono stati problemi con le gomme. Stiamo lavorando nei limiti che Michelin ha richiesto, con le difficoltà del caso. La regola attuale ha il rischio che qualcuno potrebbe cadere perché la pressione sale troppo durante la gara: dobbiamo capire come implementare questo controllo. I dati che stiamo acquisendo nel 2022 serviranno per fare una regola migliore per il 2023”.

 

A inizio anno tutte le Case erano consapevoli di questa mancata uniformità di controllo, perché è venuto fuori adesso?

“Lo devi chiedere a Oxley o a chi l’ha imbeccato per fare questo articolo. Non può essere considerata un’infrazione: abbiamo stabilito tutti insieme che il metodo attuale di misura della pressione non può essere certificabile. Non ho alzato nessuna polemica contro altri piloti che nelle gare passate, pur avendo ottenuto ottimi risultati, non erano ragionevolmente nei limiti imposti. Anche chi apparentemente sembra rispettare quei limiti, non è detto che li rispetti per come è fatto il sistema di acquisizione. Tutti questi valori non valgono nulla di fronte a un eventuale giudice: questo per ammissione di tutti i costruttori presenti nella MSMA”.

 

Quindi ci sono dei piloti non Ducati che hanno vinto nei precedenti GP ed erano fuori norma?

“Sì”.