MotoGP 2022. Marc Marquez e la Honda che non va: "Gli do due anni". E Jorge Lorenzo rincara: "La moto del 2019 non girava"

MotoGP 2022. Marc Marquez e la Honda che non va: "Gli do due anni". E Jorge Lorenzo rincara: "La moto del 2019 non girava"
I due piloti hanno parlato di Hrc in momenti diversi e in termini non positivi
26 agosto 2022

Tutti i nodi della Honda sembrano venire al pettine, insieme. Mentre il collaudatore Stefan Bradl mette tutti in guardia: "Marc Marquez non basta per scalfire la superiorità Ducati" ecco lo stesso pilota spagnolo e l'ex Hrc Jorge Lorenzo sono entrati a gamba tesa sulla competitività della moto giapponese.

Tutto questo mentre Alberto Puig spera vivamente che Marquez riesca a partecipare attivamente ai test di Misano: "Basterebbero quattro partenze". 

Insomma c'è bisogno di Marquez per tornare competitivi. Ma vediamo le parole dell'otto volte campione del mondo e quelle di Lorenzo.

Marc Marquez: "A Honda do due anni di tempo"

Queste dichiarazioni di Marc Marquez sono state rilasciate a Izaksun Ruiz di DAZN Spagna. Alla domanda su quanto tempo concederà ad Honda per tornare competitiva lo spagnolo è stato chiaro: "Dipende tutto dalla Honda. Quanto gli darò? I due anni di contratto che mi restano. Non lo nego. Lo dico sempre: 'Honda è Honda, il marchio dei miei sogni'. Da loro ho ricevuto molto rispetto e sono molto grato per tutto quello che hanno fatto, ma finché gareggio e penso di essere a buoni livelli, voglio un progetto vincente. Altrimenti..."

Marquez non ha concluso la frase ma il significato è chiaro: altrimenti me ne vado.

Viene da chiedersi se Marquez dopo praticamente tre anni di inattività e con il futuro ancora incerto (riuscirà a tornare competitivo?) possa permettersi queste dichiarazioni verso una Casa che nei tre anni in cui è stato infortunato ha continuato a pagarlo e sostenerlo.

Il bisogno che la Honda ha di Marquez è palese: nonostante abbia disputato solo 6 gran premi è ancora il miglior pilota in classifica tra i 5 schierati dalla Honda.

Secondo Marquez HRC "è in un punto in cui sarebbe facile farsi prendere dal panico. E quando si è nel panico si prendono decisioni in fretta e furia di cui poi ci si può pentire. La cosa positiva è che in squadra non c'è nessuno con la benda sugli occhi. Io dico loro: 'Non pensate che cambiare pilota risolverà il problema’”.

A proposito di pilota sembra finalmente vicino l'annuncio di Joan Mir come compagno di squadra. Il benvenuto di Marc: “Il mio obiettivo quando arriva un compagno di squadra è batterlo. Non mi interessa se è un esordiente o un campione del mondo come Mir. Voglio che, da una parte o dall'altra del box, le moto vincano. Come è stato nel 2013, quando sono arrivato io".

Marquez ha raccontato anche cosa gli ha detto il nonno: "Mi ha detto: ‘Dai, lascia perdere, la vita è lunga, quello che è fatto è fatto, lascia perdere'. Allora gli ho risposto: 'Ti prometto che è l'ultima possibilità per il braccio”.

 

Sulla drammatica situazione del suo braccio destro prima di questa nuova operazione: “Cominciai a muovere il braccio, prendevo in mano un bicchiere, mangiavo un pezzo di carne senza alzare il gomito. Era così. Ora mangio come una persona normale, invece. Sono piccole cose. Per un anno non ho alzato il braccio di oltre 90 gradi. Da due settimane sono su di giri, ma ci saranno anche dei cali. Succede".

 

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Jorge Lorenzo e le critiche alla moto 2019

A Spielberg Jorge Lorenzo era presente come inviato di Dazn Spagna e il campione maiorchino ha parlato di HRC, dove ha corso nella peggiore e ultima stagione della sua carriera: il 2019.

“Si parla molto di Honda e del fatto che sia nel momento peggiore degli ultimi anni, ma in realtà la differenza è che Marc non c’è. Gli altri piloti non hanno peggiorato i loro risultati. Credo che Marc, con questa moto ed essendo fisicamente al 100%, continuerebbe a vincere gare e a lottare per il Mondiale“.

Lorenzo ha poi analizzato il suo breve periodo in Honda, tra la fine del 2018 e il 2019: "Ho provato la moto dopo la gara di Valencia 2018 e non era male. Penso di aver fatto il settimo tempo, o il nono e poi il quarto nel test successivo a Jerez. Poi ho provato quella del 2019 e la moto non girava e non frenava, invece quell'anno Marc ha fatto il miglior campionato di tutta la sua carriera. Io sono caduto spesso e non avevo fiducia all'anteriore, quando spingevo un po’ andava via senza preavviso. La moto era molto complicata ma Marc vinceva sempre".

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