MotoGP 2022. Marc Marquez fragile: la Honda sul mercato?

MotoGP 2022. Marc Marquez fragile: la Honda sul mercato?
Marc si riprenderà anche questa volta ed è il nostro auspicio, ma la sua fragilità potrebbe spingere la Honda alla ricerca di un altro top rider da affiancare al suo campione. Nell’ipotesi, quali potrebbero essere i papabili? E quali conseguenze investirebbero il mercato?
23 marzo 2022

E’ antipatico ragionarci sopra, sono il primo ad ammetterlo, e Marc Marquez tornerà certamente a correre e a vincere.
O perlomeno questo è ciò che gli sportivi appassionati augurano al pilota, alla Honda, al motociclismo in genere.

Ma la realtà di oggi è che Marc Marquez è di nuovo nei guai, la tremenda caduta di domenica mattina a Mandalika ha fatto riemergere la diplopia, la visione doppia, della quale aveva già sofferto dieci anni fa e poi ancora nell’autunno scorso.
Ne ha parlato a lungo ieri sera Zam in diretta con il dottor Costa.
E il punto è: se il pilota è così fragile e gli infortuni si ripetono, la Honda può continuare a puntare solo su di lui?
Non è più che lecito immaginare che la maggior casa motociclistica del mondo stia guardandosi intorno alla ricerca di una alternativa?

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Honda è legata a Marc non soltanto dai successi e da un contratto quadriennale da circa cento milioni di euro che scadrà alla fine del 2024, ma anche dalla stima, e (non esito a dire) anche dall’affetto.
Dimostrato alla fine del 2020, quando il pilota catalano si era detto pronto a rinunciare all’intero ingaggio dopo la stagione perduta e la HRC gli ha risposto “non se ne parla”.
Marc non sarà abbandonato dalla Honda, ma affiancarlo da un altro top rider può diventare semplicemente necessario. Dove e chi può cercare la Honda? Quali movimenti di mercato potrebbe innescare a breve? Perché alla fine dell’anno scadono praticamente tutti gli accordi e già molte trattative sono avviate.

Quartararo e Mir

Pol Espargaro non può bastare. In questa fase fa bene Alberto Puig ad allontanare ogni dubbio sul minore dei fratelli Espargaro, che con la bella gara di Losail ha dimostrato di essere sulla strada buona, ha ottenuto una moto più adatta alla sua guida, sta ritrovando morale.
Ma non è con Pol che la Honda può puntare al titolo mondiale della MotoGP.

Fabio Quartararo e Joan Mir sono i primi nomi che vengono in mente a chiunque. Sono giovani, sono veloci, sono campioni del mondo della MotoGP. Hanno molta ambizione e per giunta non sembrano completamente soddisfatti delle attuali rispettive sistemazioni in Yamaha e in Suzuki.

Presentano entrambi un solo limite che potrebbe pesare: hanno guidato e guidano motori in linea, l’adattamento al V4 potrebbe richiedere loro molto tempo, il fantasma di Jorge Lorenzo incombe sullo sfondo.
Ma sono più giovani di quanto fosse Jorge quando approdò alla Ducati e alla Honda, e probabilmente meno rigidi. Lecito immaginare che non serva loro una stagione intera per prendere le misure alla RCV.

Bastianini e Martin

In seconda linea ci sono i piloti attualmente in Ducati e due giovani soprattutto: Jorge Martin ed Enea Bastianini. Il loro talento è fuori discussione, guidano benissimo l’esuberante V4 delle Desmosedici, sono cresciuti in fretta e appare chiaro che potranno arrivare molto in alto.
Si può immaginare che entrambi siano vincolati da accordi preliminari e precontratti, Borgo Panigale avrà preteso qualche tipo di garanzia. Ma qualsiasi ostacolo non è insormontabile: basta pagare.

Fermo restando che non sarebbe, per Bastianini come per Martin, una decisione così facile da prendere. La Ducati è la Ducati, Enea e Jorge stanno facendo benissimo con le rosse, perché cambiare? Per denaro, suggerisco: Honda potrebbe mettere sul piatto cifre fuori portata per Ducati.
Ma allo stesso tempo per Ducati, che ha già puntato su Pecco Bagnaia e lo ha fermato per altri due anni, rinunciare a uno dei due fenomeni potrebbe dispiacere parecchio.

Una cosa è certa: se la Honda sta tornando sul mercato alla ricerca di un top rider da affiancare a Marquez -e ripeto il “se”- gli ingaggi dei piloti avranno una netta impennata.
Si può immaginare che in questo momento i telefoni siano già roventi e che in Argentina, tra dieci giorni, ci sarà un bel via vai di manager nei pressi dell’office Honda HRC.