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Lo aveva detto un mese fa, lo ha ribadito ieri: per Marquez l'aerodinamica rende i piloti troppo dipendenti dalla moto, a scapito del talento individuale.
Quest'anno lo spagnolo ha fatto una pole position e un secondo posto. Sono questi gli unici due risultati che vanno ad aggiornare le sue statistiche per il 2022.
In questo senso il 2021 era stato più positivo per MM con tre vittorie. Ma quello tornato nelle ultime sei gare dell’anno potrebbe essere il Marc Marquez definitivamente ristabilito, quello pronto, nel 2023, a tornare a lottare per vittorie e titolo mondiale.
A patto che la sua crescita fisica sia continua e che Honda gli dia una moto competitiva. Il pilota con il numero 93 è intervenuto nel podcast 'En la Honda' diretto da Sergio Romero.
Il pilota Repsol Honda ha fatto il punto sull'ultimo test svolto a Valencia, parlando dei punti deboli della RC213V e ha parlato anche di Joan Mir e Álex Rins, nuovi arrivi in Honda.
Sulla situazione della Honda RC213V...
"Ci sono state piccole evoluzioni ma bisogna fare un passo in più, poi due per avere qualcosa che ci possa permette di lottare per il titolo. Il test è andato bene, ho guidato bene con la proto (cioè la moto 2023), mi sono anche fermato e Mir l'ha provata, perché è importante avere diversi commenti"
Sulle criticità e i punti deboli...
"Ci sono diversi fattori che devono essere migliorati, uno è il motore. Quest'anno abbiamo sofferto un po' con il motore, soprattutto in circuiti come la Malesia, con lunghi rettilinei"
Marquez vuole un motore che permette di accelerare di più in meno spazio, ma c’è un altro punto da migliorare…
"L'avantreno, cioè il modo per fermare la moto in frenata. Dobbiamo cambiare un po' per frenare in meno tempo e con meno rischio, dobbiamo migliorare. L'uscita di curva è legata all'entrata, se fai una brutta entrata, inizi male, quindi se miglioriamo l'entrata..."
Su Mir e Rins...
“Ci aiuteranno a far evolvere la moto. Uno ha ha vinto l'ultima gara per il suo marchio e l'altro è stato campione del mondo, con la Suzuki. Se si adatteranno entrambi? Sì. Sono piloti di talento"
Per Marquez il punto è che la Honda "non è una moto facile " e per spiegare il concetto prende ad esempio il fratello e Oliveira...
"Quando arrivi su una moto facile, vai forte, come quando Álex è salito sulla Ducati e Oliveira sull'Aprilia, loro arrivano e vanno forte, il primo test è stato un po' difficile per loro, ma nella telemetria vedi che vanno forte, c'erano delle curve che hanno fatto come me o anche più veloci. La Honda è una moto che ti dà, ma quando cadi due o tre volte senza sapere perché, ti toglie"
Marc ha parlato degli equilibri in campionato e di quanto siano influenzati, secondo lui, dalla moto che guidi…
“Si dipende di più dalla moto. Siamo in una nuova MotoGP, devi adattarti come pilota. Dipendi di più dalla moto. Più fattori aggiungi a una moto, più dipenderai da essa. Meno fattori, aerodinamica, holeshot... meno sarai dipendente. Adesso con un'aerodinamica buona o cattiva cambia totalmente la moto. Quando facciamo prove di aerodinamica o holeshot, beh, la moto cambia. Prima stare dietro a un pilota ti rendeva la vita più facile, adesso ti mette quasi in difficoltà, cambia completamente la moto, l'aerodinamica, per non parlare dei sorpassi che, come si è visto a Valencia, sono molto difficili da fare, se arrivi con un decimo o due in più non sorpassi, ma se arrivi con un ritmo molto più alto, sì"