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Non è uno di tante parole, ma quello che dice è sempre molto chiaro e diretto. Nel 53esimo episodio del podcast #atuttogas (che trovate su moto.it e sulle piattaforme podcast), Marco Bezzecchi aveva spiegato bene le difficoltà e le emozioni della prima volta su una MotoGP. Adesso, dopo due test, dopo la presentazione ufficiale della squadra VR46 e alla vigilia della prima gara, Marco prova a fare un po’ di ordine su quello che è successo in questi mesi.
“Anche quando sono arrivato in Moto3 e in Moto2 ho pensato che mi stavo confrontando con i piloti più forti del mondo di quelle categorie. Adesso però sono in MotoGP, nel punto più alto possibile: più di così, non c’è niente. Sinceramente, mi fa ancora un po’ strano essere in mezzo a questi piloti”.
Siamo solo all’inizio del cammino, inevitabilmente c’è tanto da imparare, sotto tutti gli aspetti.
Conosco un po’ di più la mia Ducati, ma c’è ancora tanto da fare. In questi test, mi sembra di aver capito che bisogna essere molto precisi nel descrivere ai tecnici l’elettronica; poi non bisogna esagerare mai, essere puliti anche nel “time attack”, nell’attacco al tempo. La Ducati ha un grandissimo avantreno in staccata, mi piace molto. Rispetto alla Moto2, mi ha colpito la grande differenza che c’è tra un Marchio e l’altro: cambia completamente lo stile di guida, a seconda della moto che piloti. E il livello è altissimo.
È molto grande il cambio dalla Moto2 alla MotoGP?
In realtà, ci sono aspetti più difficili quando passi nelle altre categorie. Per esempio, quando arrivi in Moto3 dai campionati nazionali, devi abituarti a ritmi completamente differenti. Poi, quando passi dalla Moto3 alla Moto2, la moto è completamente differente nelle dimensioni, nel peso e in tanto altro. La MotoGP ha 6 volte la potenza di una Moto2, ma ci sono aspetti simili, per esempio la quantità di benzina nel serbatoio o la dimensione delle gomme, anche se sono di un’altra Marca. In MotoGP devi adattare la guida, capire l’elettronica, ma tanti aspetti li hai già imparati nelle categorie precedenti: per certi versi, il passaggio è meno complicato rispetto a quello Moto3/Moto2.
Hai una GP21 e non una GP22: è un problema?
No, non lo vedo come uno svantaggio: non ho certo l’esperienza per salire su una moto ufficiale. E’ corretto iniziare dalla moto dell’anno precedente, in questo momento è quella giusta per me. Ho un buon pacchetto.
Guardi molto i dati degli altri piloti Ducati?
Ognuno ha il suo stile di guida, il mio è simile a quello di Luca (Marini, NDA), era così anche in Moto2. Guardo i dati di tutti, ma un po’ di più quelli del mio compagno di squadra.