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"Ho l'impressione che Puig voglia solo che Marquez torni in moto e che ricominci a correre il più presto possibile, anche se a lui servirebbe invece ritrovare fiducia: quando un pilota cade in continuazione come fa lui significa che qualcosa non va. Sabato è caduto, è rientrato ai box ed è tornato a cadere dopo pochi minuti nello stesso identico modo. Nel warm-up, se non avesse avuto un airbag si sarebbe sbriciolato. Non sta bene, mi sembra vittima della disperazione"
John McGuinness, 49 anni, 23 volte vincitore al TT, non è uno che le manda a dire. In un'intervista al britannico MCN, The Morecambe missile esamina con precisione la situazione di Marquez, per il quale proprio oggi attendiamo aggiornamenti in merito alle sue condizioni fisiche dopo l'incidente a Mandalika che ha causato la recrudescenza della diplopia.
Il problema, stando a McGuinness, sta nel team che non sa (o non vuole, a quanto pare) limitarne la foga nel tentare di tornare rapidamente alla vittoria.
"È il metodo che è sbagliato. Marc guida al limite o leggermente oltre per tutto il tempo, come faceva in passato. Allora la cosa poteva funzionare, ora non più: solo nell'ultimo weekend è caduto quattro volte, l'ultima volta si è fatto davvero male. È impossibile per un pilota non farsi delle domande quando succede una cosa del genere."
McGuinness sostiene che qualcosa non funzioni più come prima in Marc Marquez - come se qualcosa si fosse rotto al suo interno - e che dovrebbe essere interesse di chi gli sta vicino farlo riflettere prima che succeda l'irreparabile.
"Dopo la caduta di Mandalika mi è sembrato distrutto anche psicologicamente. Mi dispiacerebbe davvero vederlo ritirarsi come un pugile suonato, che ha preso troppe botte. Qualcuno deve dirgli qualcosa, è come se dovesse ritrovare sé stesso..."