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L’ospite della 70esima puntata di #atuttogas, il podcast online su Moto.it a partire da domenica 5 giugno, è il pilota collaudatore della Ducati: “Sono cambiate le gare, se sei dietro è veramente difficile recuperare. Adesso tutti guidano la Ducati, per un debuttante è più facile, ma i più forti emergono sempre. Bagnaia e Bastianini possono puntare al titolo, ma Quartararo e A.Espargaro fanno paura”
Michele Pirro, vincitore di un GP in Moto2, nel 2011 a Valencia, dal 2013 pilota-collaudatore Ducati, è l’ospite della 70esima puntata di #atuttogas. Pirro, in pista al Mugello e al Montmelò con una wild card, racconta come è cambiata la Ducati e la MotoGP in questi anni, spiega i punti forti e deboli degli avversarti, analizza le altre Case, in un podcast tutto da ascoltare.
“Tornare a correre con la MotoGP è sempre un’emozione, al Mugello lo è ancora di più, anche se in gara ho fatto un po’ fatica. Ci sono tante moto competitive e piloti veloci: questo aspetto riduce di molto i distacchi: bastano due decimi per recuperare 6-7 posizioni. Da dietro è veramente difficile ricucire la distanza, anche se giri qualche decimo più forte di chi ti sta davanti. Le gare sono cambiate rispetto al passato: le moto sono un po’ più facili da guidare per l’elettronica e le ali, ma quando sei in scia è più complicato superare. Bisogna partire davanti, stare davanti e spingere dall’inizio”.
Nel podcast, Pirro spiega bene perché è diventato più difficile superare e come cambia il modo di frenare quando sei in scia. Michele fa il paragone tra GP21 e GP22: “Siamo competitivi con entrambe le moto, abbiamo raggiunto l’obiettivo di rendere la Ducati guidabile da tutti i piloti”.
Su Quartararo, Aleix Espargaro, Yamaha e Aprilia: “Credo che Fabio e Aleix facciano la differenza, sono loro il valore aggiunto di quelle moto. Da dentro vedi delle differenze a livello di fiducia del pilota, si vede nella guida. Come Martin: rispetto a Bagnaia e Bastianini ha perso sicurezza in inserimento di curva. Certe cose fai fatica a vederle dai dati, dalla pista puoi renderti conto meglio delle differenze”.
Sui vari aggeggi da utilizzare durante il giro: “Sembra di essere un po’ di più alla play station, ma ti abitui e poi diventa la normalità. La tecnologia e l’evoluzione delle moto aiuta i debuttanti a prendere subito confidenza. Il pilota più bravo fa ancora una differenza, piccola, che però diventa grande nel risultato finale”. Pirro parla anche dell’amico Andrea Dovizioso: “Quando il Dovi ha fatto questa scelta gli ho detto che era un matto: quando stai fermo un anno e vai a guidare una moto completamente differente da quella che hai usato prima è complicato, sopratutto se lo fai a 36 anni. Non mi sorprenda che faccia fatica”.
Prima di finire, una battuta sulla moto elettrica: “C’è grande entusiasmo da parte degli ingegneri, bello fare i confronti. E che onore essere stato il primo pilota a salire su una Ducati elettrica”.
L’episodio completo, numero 70, di #atuttogas, il podcast di Moto.it, si potrà ascoltare da domenica prossima, 5 giugno, su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast.