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La notizia era nell'aria da tempo, perché la prima volta che si è parlato di ridurre il numero di test a seguito dell'aumento del numero di Gran Premi per stagione risale ormai al 2019, quando - alla vigilia dello stop causato dal Covid-19 - la ventilata introduzione di gare che peraltro si è concretizzata solo quest'anno (Indonesia, Svezia e quella Rio slittata in avanti) ha portato le squadre della classe regina a lamentare un impegno eccessivo, sia in termini economici che in quelli di pure e semplici risorse.
La riunione della Grand Prix Commission tenutasi a valle del Gran Premio del Portogallo ha quindi visto un accordo fra team, organizzatore e fornitore di pneumatici per rivedere il numero di test come segue.
Il programma dei test rivisto prevede una giornata di test ufficiali dopo l'ultimo evento della stagione 2022 - sostanzialmente, i tradizionali test di Valencia in cui i piloti solitamente prendono contatto con le moto dell'anno successivo e i rookie provano per la prima volta le MotoGP. Una sessione di shakedown di tre giorni riservata ai rookie e ai collaudatori ufficiali, subito prima del test ufficiale (tre giorni anche in questo caso) che si tiene al termine del periodo di stop invernale imposto, ovvero i classici test di Sepang che tipicamente hanno luogo fra la fine di gennaio e l'inizio di febbraio.
Un ulteriore test ufficiale di due giorni, anch'esso prima dell'avvio della stagione - quelli che quest'anno si sono tenuti a Mandalika, per prendere contatto con il nuovo circuito. A stagione iniziata, solamente due test ufficiali di una giornata a seguito di altrettanti Gran Premi che verranno concordati dai team e da Dorna/IRTA.
Una precisazione riguarda anche la curva dove è necessario allungare il percorso per la Long Lap Penalty, che deve essere obbligatoriamente tracciata su asfalto non verniciato né trattato anche se parte di una via di fuga che viene invece verniciata (Misano Adriatico, per esempio)
E si conferma anche il percorso verso l'uso di carburanti sintetici e quindi non derivati da fossili già annunciato qualche mese fa e ribadito dal CEO di Dorna Carmelo Ezpeleta nell'intervista del nostro Giovanni Zamagni dello scorso febbraio. In accordo con i fornitori di carburante per la MotoGP (BP, ETS, Repsol, Shell, TotalELF e Petronas) sono coinvolti della definizione delle specifiche di questi carburanti (ancora non definitive), che a partire dal 2024 dovranno essere composti per almeno il 40% da sostanze di origine non fossile, percentuale che salirà al 100% nel 2027.
Infine, va segnalato come l'onorificenza di Gran Premio dell'Anno per il 2021 è stato assegnato al GP della Comunitat Valenciana, che come da tradizione ha ospitato la prova finale del Mondiale.