MotoGP 2022. Post Giribuola: Ducati ha scelto il nuovo capotecnico di Enea Bastianini

MotoGP 2022. Post Giribuola: Ducati ha scelto il nuovo capotecnico di Enea Bastianini
La notizia non è ufficiale ma è certa ed è emersa nel primo giorno di test sul circuito di Misano
7 settembre 2022

"Bella botta", così Enea Bastianini ha commentato il passaggio del suo capotecnico Alberto Giribuola in Ktm. Giribuola in Ktm non seguirà un solo pilota ma avrà un ruolo di responsabilità e grado più alti rispetto a quelli ricoperti in Ducati, dove è stato 14 anni.

Questa notizia di mercato è uscita nel weekend di Misano e già ieri si è saputo chi sarà il sostituto di Giribuola nel box ufficiale Ducati nel 2023.

La notizia non è ufficiale ma è certa, come confermato anche da Zam dal circuito di Misano, dove sta seguendo la due giorni di test. Il nome scelto da Ducati è Marco Rigamonti. Attualmente Rigamonti è il capotecnico di Johann Zarco nel team Pramac.

Chi è Marco Rigamonti

In una diretta di due anni e mezzo fa, quando era in corso il primo lockdown causa pandemia di Covid-19, Zam ha video-intervistato Rigamonti.

Dopo aver trascorso 13 anni da ingegnere interno in Ducati, Rigamonti nel 2017 ha seguito Andrea Iannone in Suzuki. Con la casa giapponese è rimasto fino al 2019. Dal 2020 è tornato in Ducati, nel ruolo di capotecnico di Zarco

Parlando di Zarco Rigamonti aveva detto a Zam: “Dal punto di vista umano ho trovato un ragazzo introverso, che ha bisogno di calore e di coccole. Questo aspetto è forse per lui più importante che trovare il “click” giusto sulla forcella… Non a caso, in questo periodo ci sentiamo spessissimo, proprio perché lui ha questo bisogno di rapporti umani. Tecnicamente ho trovato un pilota molto umile, che si mette in discussione".

Poi aveva aggiunto: "Zarco non è un pilota da “time attack” (lo è diventato, facendo qualche pole tra il 2020 e il 2022) e nella simulazione che abbiamo fatto in Qatar è andato più veloce negli ultimi giri. Lui ha guidato questa moto solo per sei giorni, deve fare chilometri, ma è uno che può stare tranquillamente nei primi dieci. Gli mancano automatismi, ha bisogno di 4-5 gare almeno. Rispetto alla Yamaha, ha capito che deve sfruttare meglio la frenata e l’anteriore”.

Ora tocca al binomio Bastianini-Rigamonti ripetere quanto fatto di buono, e possibilmente migliorarlo, dal binomio Enea-Giribuola.

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