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Da quando esistono MotoGP, Moto2 e Moto3 la tripletta mondiale di una sola nazione è riuscita per due volte alla Spagna, nel 2013 e nel 2014.
Il primo anno il campione di Moto3 è stato Maverick Vinales, quello di Moto2 Pol Espargaro e quello di MotoGP Marc Marquez. L’anno dopo il 93 ha rivinto la classe regina, il fratello Alex la Moto3 ed Esteve Rabat la Moto2.
L’Italia è stata a digiuno di campionati mondiali tra il 2010 e il 2016. Nel 2009 Valentino Rossi vinse il suo ultimo in MotoGP e nel 2017 Franco Morbidelli quello di Moto2. Nel 2018 nella classe di mezzo ha vinto Pecco Bagnaia, nel 2019 Lorenzo Dalla Porta ha vinto in Moto3 e nel 2020 Enea Bastianini in Moto2.
La domanda-suggestione di questo articolo è: l’Italia può vincere tre mondiali su tre quest’anno?
Vediamo perché sì e perché no, classe per classe.
Il favorito italiano. Dennis Foggia è il favorito per il mondiale, inutile girarci intorno. Lo è dalla metà dello scorso campionato, cioè da quando ha iniziato a vincere gare ed essere sistematicamente davanti sia nelle prove che in gara in quasi tutti i gp. Quest’anno ha iniziato bene, dopo un po’ di problemi in Qatar ha vinto a Mandalika e poi ha fatto due secondi posti in Argentina e in Texas. Guida la classifica con 74 punti, nelle 3 classi è quello che ne ha fatti di più.
Gli sfidanti. Tra loro c’è anche un altro italiano, il veterano della categoria Andrea Migno. Il pilota classe 1996 ha iniziato l’anno alla grande vincendo in Qatar poi però due cadute, una non per colpa sua, l’altra probabilmente sì, lo hanno rallentato. In Texas è arrivato un altro podio. Ha buone possibilità di giocarsela fino in fondo, ma deve portare a termine più gare.
Un altro concorrente serio è Sergio Garcia, classe 2003. L’anno scorso è arrivato terzo dietro a Pedro Acosta e Foggia. Quest’anno è partito bene e al momento è secondo in classifica generale.
Da tenere d’occhio anche Izan Guevara, Jaume Masiá, Carlos Tatay e Ayumu Sasaki.
Perché Foggia può farcela e perché no. Dennis può vincere perché ha dimostrato da quasi un anno di essere un pilota continuo, che non si accontenta di una gara fatta bene. È il grande favorito della Moto3. Il più grande ostacolo al titolo mondiale sembra essere lui stesso: se Foggia fa il Foggia, vince.
Il favorito italiano. Celestino Vietti è partito in silenzio: “Il mio primo obiettivo è fare un podio visto che nel 2021 non ne ho fatti”. E invece il numero 13 ha esordito con tre podi di cui due vittorie e un secondo posto. Un inizio straordinario che lo ha messo sul piedistallo come favorito ma in Texas è arrivata una caduta dopo pochi giri e dopo il primo weekend in cui è apparso in difficoltà. Ha le potenzialità per vincere il campionato? Per quanto ha dimostrato fino a ora, assolutamente sì. Ma un quadro più chiaro delle sue possibilità si avrà dopo le prime gare europee. Al momento ha 70 punti.
Gli sfidanti. Anche in questo caso c’è un italiano da nominare subito, peraltro freschissimo di prima vittoria in Moto2: Tony Arbolino. Il pilota lombardo è, come Migno, al terzo posto della classifica mondiale e per ora non ha riportato zeri: sempre a punti.
Tra gli sfidanti di Vietti e Arbolino c’è sicuramente Aron Canet, poi ci sono Ai Ogura, Somkiat Chantra, il veterano Sam Lowes, Jake Dixon, Augusto Fernandez e le giovanissime promesse Fermin Aldeguer e Pedro Acosta.
Perché Vietti può farcela e perché no. Celestino può vincere perché ha dimostrato che l’adattamento alla Moto2 è completato. È un pilota competitivo su una moto competitiva ma deve dare continuità ai suoi risultati, che non significa vincere tutte le domeniche ma fare podi, vittorie e anche piazzamenti. Gli avversari sono molti e forti e da temere.
Il favorito italiano. Ha “solo” 61 punti, ma ha ottenuto due vittorie in quattro gare. Se portasse a termine questa impresa sarebbe il primo pilota della MotoGP a vincere un mondiale su una moto clienti. Enea Bastianini sta stupendo molti per la consapevolezza con cui ha vinto le gare del Qatar e del Texas. Anche se la Ducati ufficiale pare abbia scelto Jorge Martin come compagno di Pecco Bagnaia per il 2023 non si può non tenere conto della Bestia per questo mondiale.
Lui ha già dimostrato l’anno scorso di essere un pilota concreto con due podi all’esordio in MotoGP, ottenuti con una Ducati non evoluta come quelle degli ufficiali e dei Pramac. Quest’anno con la versione 2021 sta ottenendo grandi cose mentre la 2022 deve ingranare la marcia giusta per fare la differenza anche in gara. Intanto Bastianini si candida a un campionato da protagonista.
Gli sfidanti. Sono molti ma non si può non partire da tre nomi: Marc Marquez, Fabio Quartararo e Pecco Bagnaia. Il primo è ancora il pilota più forte del mondo, il secondo è il campione in carica e il terzo, nella parte finale dello scorso anno, si era candidato seriamente per la poltrona di nuovo sceriffo con 4 vittorie nelle ultime 6 gare.
Eppure… eppure Marquez ha iniziato male la stagione con un nuovo episodio di diplopia. Quartararo è alle prese con una Yamaha che troppo spesso è la moto meno performante del lotto e Bagnaia ha mostrato nervosismo per i risultati fin qui non ottenuti.
E poi ci sono altri seri candidati: Aleix Espargaro con l’Aprilia, vincitore in Argentina. Jorge Martin, pilota velocissimo di Pramac, il ritrovato Alex Rins, due podi nelle ultime due gare su una Suzuki che convince molto e che ha anche il campione del mondo 2020 Joan Mir come pretendente.
Perché Bastianini può farcela e perché no. Il pilota classe 1997 è quello che ha meno possibilità, a una prima analisi, rispetto a Vietti e soprattutto Foggia. In primis non corre su una moto ufficiale, poi non ha l’ultima specifica della Ducati (anche se questo fino a ora è stato un vantaggio…). Poi è la prima volta che si trova a competere nella classe regina per le posizioni che contano, ogni weekend, ogni sessione.
Può farcela perché Enea, dal 2020 a oggi, ha intrapreso una crescita che al momento gli dà ancora ampi margini di sviluppo. Potrebbe non farcela perché alla lunga, e dall’Europa in poi, molti equilibri saranno più definiti e piloti esperti come Marquez, Quartararo e anche Bagnaia potrebbero iniziare a marcare i weekend con prove sempre più convincenti.
È certo che l’eventuale vittoria della Bestia e del team Gresini più che una storia sarebbe una favola da raccontare.