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Le parole di Lin Jarvis di poche settimane fa “Quartararo ha corso con la potenza del 2021, non è stato facile dirglielo”, hanno creato una grande discussione in voi lettori di moto.it. La speranza, per la Casa giapponese, era quella di sviluppare un motore più potente per il 2023, anche grazie all’innesto dell’ingegnere Luca Marmorini. E i risultati, nei test di Misano di settembre, erano incoraggianti tanto che Quartararo aveva detto “sarà dura risalire sulla moto 2022”.
Eppure, dopo la fine del campionato, nel test di Valencia la nube grigia è tornata sopra al box Yamaha: le prove fatte martedì 8 novembre non hanno dato i risultati sperati.
Di questo hanno parlato nei giorni successivi il direttore sportivo del team Massimo “Maio” Meregalli e il tester Cal Crutchlow, vediamo cosa hanno detto.
"Ci aspettavamo un po' più di velocità massima dal motore – ha detto Meregalli a MotoGP.com - Non abbiamo capito perché non l’abbiamo avuta. Deve essere analizzato attentamente perché non sono in grado di spiegare perché le prestazioni non sono state quelle previste. La stessa specifica del motore è stata testata una settimana prima da Cal a Jerez".
“Questo motore – ha aggiunto Meregalli - è stato testato anche a Barcellona e Misano, ma anche a Motegi e Jerez. E sappiamo che prestazioni abbiamo già visto con questo motore. Per questo non siamo preoccupati. Ma ovviamente mancava qualcosa (a Valencia, ndr). Dobbiamo capire, qualcosa è andato storto. Non abbiamo avuto tempo per controllare. La Yamaha proverà il motore al banco prova e prima di Natale è previsto un test in Giappone con il nostro collaudatore giapponese"
Quartararo e Morbidelli, dopo un anno difficilissimo, hanno espresso il loro disappunto dopo i test ma Meregalli non vuol essere troppo pessimista: "Non siamo preoccupati né delusi. Ok, siamo delusi perché non abbiamo visto la prestazione, ma ci sarà un motivo. Ora gli ingegneri giapponesi devono capire il problema e lavorare".
Motorsport.com ha riportato invece le parole di Crutchlow: "Non ho mai visto Yamaha lavorare così duramente. Ci sono 27 ingegneri sul posto durante i miei test. In un test ci sono quattro box pieni di materiali. Lavoriamo sodo”.
Poi su Quartararo: “La più grande preoccupazione di Fabio è la velocità massima – ha detto il collaudatore, mentre riguardo ai suoi problemi ha aggiunto -. Il problema è che Franco e Fabio girano su piste con molto grip e quindi non vedono gli stessi problemi che vedo io. Dopo un weekend di gara c'è gomma ovunque. È perfetto per la Michelin. Si sentono molti meno problemi.
Sulle sue qualità da collaudatore: “Ho sempre avuto la capacità di sentire le cose molto velocemente. Gli altri piloti impiegano un'intera giornata per farlo. Penso che sia per questo che la Yamaha mi ha scelto come collaudatore".
Infine due valutazioni sulla moto e il motore 2023: “La cosa positiva è che hanno trovato la velocità di cui abbiamo bisogno ma non credo che la moto che ho provato a Jerez sarà la moto finale".