MotoGP 2023. Alonso Lopez: “Non volevo pagare per correre, poi è arrivato Boscoscuro…”

MotoGP 2023. Alonso Lopez: “Non volevo pagare per correre, poi è arrivato Boscoscuro…”
Non aveva una moto, era a casa quando l’ha chiamato Luca per sostituire Fenati. “Sapevo di poter essere veloce, ma non mi aspettavo di fare così bene. A fine 2022, ho avuto la possibilità di passare in MotoGP, ma voglio provare a giocarmi il titolo della Moto2
23 gennaio 2023

È stata la grande sorpresa del 2022: Alonso Lopez, classe 2001, di Madrid, ma trasferitosi da un po’ di tempo a Valencia, è stato chiamato da Luca Boscoscuro per sostituire Romano Fenati. E i risultati sono stati subito incredibili, la velocità messa in mostra inimmaginabile. A Silverstone, ecco il primo podio, a Misano il primo successo, poi replicato a Phillip Island nonostante una penalizzazione, addirittura la possibilità di conquistare il titolo di “Rookie of the year”. Insomma, un grande pilota.

“A inizio 2022 non avevo nessun contratto, non avevo una moto: non volevo pagare per correre. Adesso è difficile, perché anche nel motomondiale ci sono tanti piloti che pagano. Ma io pensavo che non fosse giusto che io dovessi pagare, credevo che il mio livello fosse un altro. Dopo sei GP, Luca (Boscoscuro, NDA) mi ha dato un’opportunità: sono subito riuscito a prendere una buona confidenza e dopo la pausa estiva sono stato il pilota che ha conquistato più punti, con cinque podi e due vittorie”.

Dov’eri quando hai ricevuto la telefonata di Boscoscuro e cosa ti ha detto?

“Ero a casa, ma in quel periodo mi stavo allenando come se corressi… Speravo di avere una possibilità, magari anche solo per sostituire un pilota infortunato. Dopo le prime quattro gare, Romano (Fenati, NDA) non era velocissimo e Luca mi ha detto: “Se continua così, posso darti un’opportunità”. Dopo Jerez, Boscoscuro mi ha chiamato nuovamente e mi ha detto: “se vuoi puoi sostituire Romano, che non impara, non riesce a essere più veloce”. Non ho avuto dubbi: era un’occasione da sfruttare al 100%”

Lopez ripercorre una stagione quasi incredibile per quello che ha fatto.

“Il 2022 è stato bellissimo, nessuno si aspettava che io potessi raggiungere certi risultati, ma ad Assen, dove sono stato in testa per i primi giri ho imparato tantissimo e ogni GP diventavo sempre più forte, tanto che gli altri piloti hanno cominciato a seguirmi. È stato bello… Alla fine, sono sempre riuscito a lottare per la vittoria in tutti i GP, tranne che in Giappone”

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A Valencia, però, sei andato oltre il limite.

“Mi è mancata un po’ di esperienza: non ero nervoso, ma molto aggressivo. Non ho gestito la gara come avrei dovuto, ma sapevo che se Acosta mi avesse passato, poteva essere più veloce di me, anche se io avevo fatto la pole e solitamente la domenica rendo di più. Per conquistare il titolo di debuttante dell’anno dovevo battere Acosta, che era il mio avversario diretto”

Naturale fare un paragone con Acosta.

“Lui è il pilota più forte per il 2023, ma oltre a lui ce ne sono tanti altri: Ogura, Canet, Arena, Dixon, Arbolino, Aldeguer, Lowes (non nomina Celestino Vietti… NDA). Insomma, sono tanti i piloti veloci”

C’è grande rivalità con lui?

“Pedro è più piccolo rispetto a me, non siamo mai stati rivali nella stessa categoria. Adesso, però, è l’avversario teoricamente più forte per il 2023, ma non si può mai sapere a priori. Ma soprattutto devi pensare a te, ad andare più veloce. Conta quello, non gli avversari”

Nel 2023, però, avrei tutti gli occhi puntati su di te, sarà una situazione nuova da gestire.

“Voglio fare come nel 2022, pensare gara per gara, cercando di essere il più costante possibile, non bisogna fare errori ed essere sempre veloci”

Che ambiente hai trovato nel team di Boscoscuro?

“A me piace tantissimo. Luca è uno che ti dice in faccia quello che pensa, è molto diretto e questo mi piace molto. È come una famiglia, il gruppo di persone è rimasto più o meno sempre quello, è qualcosa che si avverte. Io e Luca vediamo i GP nello stesso modo, concepiamo le corse in maniera simile”

Quali sono i punti forte e deboli della tua moto?

“Siamo molto competitivi nei circuiti dove non ci sono staccate violente. Quindi dobbiamo migliorare in frenata, soprattutto quando arrivi a una curva dopo una discesa, come per esempio in Giappone o in Austria. Fatichiamo a fermare la moto e inserirla nel punto giusto”

Ti piace correre in gruppo?

“Sì, credo di essere forte, nei primi giri riesco a passare tanti piloti. Ma io voglio sempre stare davanti, non a caso sono quello che ha fatto più giri in testa nel 2022, pur non avendo disputato sei GP”

Con chi ti alleni?

“Tutti i giorni vado al kartodromo di Valencia; siamo in tanti: Masia, Garcia, Fernandez, e tanti altri giovani. Giriamo con le 600, facciamo delle gare, esercizi di agilità. È bellissimo, così ti alleni meglio e puoi imparare dai più giovani”

Qual è il tuo circuito preferito?

“In Spagna, Aragon: peccato che non si corra lì nel 2023. Fuori dall’Europa, Phillip Island”

Lopez svela come prova a migliorarsi.

“Io giro sempre da solo, ma quando sono in difficoltà in un certo punto della pista, guardo sui dati chi è il più efficace in quello specifico settore, mi metto dietro a lui e lo studio. Vedo come si fa, poi lo faccio andare via e provo a farlo da solo”

Quali sono i piloti che hai seguito di più?

“Augusto Fernandez: ha un modo di guidare molto dolce. Invece, per me è molto complicato seguire Acosta, lui frena tardissimo fino a dentro al curva, io non ci riesco”

Hai avuto un primo contatto con team MotoGP?

“Sì, a fine stagione in tanti si sono interessati e sono stato vicino a che succedesse qualcosa, ma io volevo fare un altro anno in Moto2, credo sia necessario avere l’esperienza di lottare per il titolo, bisogna provarci”

Ma accetteresti di passare in MotoGP anche senza il titolo della Moto2?

“Dipende. Ci sono stati tanti piloti che sono passati in MotoGP senza essere campioni. Per esempio, Raul Fernandez, secondo me, è stato più forte di Gardner nel 2021, ma non ha conquistato il titolo”

Un bel personaggio, un pilota molto forte.