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Carlo Pernat è genovese e, calcisticamente parlando, tifosissimo del Genoa come un altro concittadino più famoso, Fabrizio De André. Perché stiamo parlando di calcio? Perché in questi giorni se ne è andato un personaggio trasversale al mondo dello sport e cioè Gianluca Vialli.
Vialli ha vissuto a Genova per otto anni, giocando però sull'altra sponda, la Sampdoria ("i ciclisti, come li chiamo io" ha scherzato Pernat, facendo riferimento alla maglia della Samp).
Per questo abbiamo iniziato la nostra chiacchierata con Pernat con un ricordo di Vialli: "Non l'ho mai frequentato ma qualche volta l'ho visto e ci siamo parlati, ricordo che andavo spesso a mangiare da Carmine, sul mare, il suo ristorante preferito. Una volta me lo hanno presentato, eravamo all'inizio degli anni '90, mi ha fatto un'ottima impressione, una persona molto gentile e simpatica, avevamo amici in comune".
Dopo questa breve escursione nel calcio siamo tornati subito sulla MotoGP.
Abbiamo chiesto al manager quale tra queste 8 novità della stagione 2023 (le trovate tutte in questo articolo) lo incuriosisce di più e Pernat ha parlato, a lungo e criticamente, della sprint race. Dopo abbiamo parlato di Andrea Iannone e il suo ex manager, ora che manca meno di un anno alla fine della squalifica, gli ha dato un consiglio su dove tornare: "Secondo me il campionato giusto sarebbe la Superbike", poi ha spiegato anche perché.
Qual è il tema che ti interessa di più Carlo?
"Tutti sono interessanti, ma penso che la sprint race sia il più importante, perché stravolge tutto. Io non sono d'accordo, l'avevo già detto. Fare 42 gran premi non va bene, la MotoGP non è la F1 che hanno tre macchine, ci sono problemi a cascata. Poi ci sono anche gli ingaggi da vedere, i gran premi sono 42, devi mettere dei bonus, cosa che non è ancora passata. Poi costano di più le assicurazioni, c'è più rischio, la sprint race è una gara dove devi andare forte subito. Capisco che vuoi scimmiottare la F1 ma copia il buono della F1. Già loro ne fanno solo 4-5 di sprint race, hanno capito..."
Ecco cosa avrebbe fatto invece Pernat per aumentare l'interesse intorno alla MotoGP...
"Io avrei fatto del vero marketing, come ha fatto la F1, devi avvicinare la gente che significa che la Dorna deve fare una politica di prezzi e obbligare i circuiti a far certi prezzi, per far venire le famiglie. Per esempio non far pagare la moglie o il figlio, poi fare interviste con i piloti e il pubblico lì. Devi fare una cosa completamente diversa ma al momento c'è solo la sprint race: è poco e nella direzione sbagliata, mia personale opinione ma penso che anche i piloti non siano tanto d'accordo sulla sprint race"
Visto che sei un manager e spesso parli di contratti da fare, da chiudere: se ci sono premi-vittoria e non ci sono premi per la sprint race questi contratti andrebbero riscritti? Se ne parla?
"Al momento non se ne parla, Dorna rimbalza alle squadre e le squadre rimbalzano alla Dorna. Per me la soluzione migliore sarebbe: mezzi punti mezzi bonus. Però le Case dicono 'oramai i contratti li abbiamo fatti', la Dorna dice 'sono affari delle squadre', in questo momento chi ce l'ha in tasca sono i piloti. Io ho l'impressione che i piloti non ci staranno, prevedo dei problemi"
Riguardo a questo, onestamente, cosa senti dire da Enea e dagli altri piloti: è più una questione del rischio di fare due gare oppure del fatto che manchino i premi?
"Intanto sono dei professionisti, un professionista può anche decidere di fare il doppio delle gare, ma deve essere pagato. I contratti sono stati fatti con 21 gare. Sono dei professionisti, possono anche fare una gara in più ma devono essere pagati. Non puoi mettere la sprint race quando sono già stati firmati i contratti. Io ho capito che dopo la pandemia ci sono stati dei problemi, non è colpa della Dorna. Però se vuoi risalire e rimettere in piedi il dopo-Valentino, chiamiamolo così, ma non puoi prendere una decisione di pancia. La decisione è stata presa a maggio-giugno ma quando prendi questa decisione devi sentire piloti e Case. È la prima volta che la Dorna non parla con i piloti. Carmelo Ezpeleta ha sempre parlato con i piloti, ha sempre fatto quello che loro dicevano di fare o indicavano di fare. I piloti sono rimasti spiazzati, comunque la cosa non è risolta, ne parleremo. La partita è apertissima"
E l'idea di mettere in chiaro in TV la sprint race ha fatto passi avanti?
"Io l'ho buttata lì, è da un po' che ne parlo. Se fossi un esperto di marketing obbligherei a dare la gara del sabato in chiaro per fare promozione alla domenica. Secondo ma manca una visione di marketing, la F1 l'ha fatto, toccherebbe anche a noi"
Adesso vorrei parlare con te del tuo ex assistito Andrea Iannone...
"Andrea ha voglia di tornare, noi ci sentiamo per telefono, ci vediamo. Sai il talento non è che lo compri o lo vendi... ce l'hai. È chiaro che quattro anni fuori è tanto, fino al 2024, ma ha tanta voglia di tornare"
Ora siamo a gennaio e la sua squalifica finisce il 17 dicembre, ti chiedo: in una situazione di questo genere tu come manager quando pensi che le cose si muovono veramente per trovare una squadra?
"Secondo me giugno-luglio, bisogna vedere il mercato, come vanno i piloti, se qualcuno si fa male. Credo che fino a giugno-luglio non ci saranno novità"
Se tu fossi ancora il suo manager da dove pensi sarebbe meglio che ripartisse?
"È lui che deve un po' capire cosa vuole, dopo quattro anni. Per interesse, secondo me, sarebbe meglio che andasse in Superbike. Creerebbe anche un personaggio in più in quel mondo lì, quindi anche più seguito e magari più facile per lui per fare qualche risultato. Sai la MotoGP adesso..."
È tosta eh?
"Ehh, sì"