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Come sono andati a Sepang i sette piloti della MotoGP che hanno cambiato marchio rispetto alla stagione scorsa? Ecco, uno per uno, cos’è successo.
Alex Marquez (Gresini Racing MotoGP): Dopo tre anni in sella alla Honda (uno da ufficiale con i colori Repsol e due con LCR Castrol) il due volte campione del mondo è salito sulla Ducati GP22 con cui Bagnaia ha vinto il titolo piloti nel 2022. Per il più giovane dei fratelli Marquez, l’avvio è stato promettente: Luca Marini, il più veloce dei test di Sepang, ha fatto meno di mezzo secondo meglio dello spagnolo. L’1:58.385 del numero 73 è stato un secondo e mezzo meglio di quanto fatto dallo stesso Alex nella Q1 del GP della Malesia del 2022.
"Sono abbastanza a mio agio, sono molto positivo e parecchio felice - ha detto al termine della tre giorni malese -. Ci mancano alcune cose per cercare di fare qualcosa di più".
Joan Mir (Repsol Honda Team): L’arrivo del maiorchino nel box del Repsol Honda Team, dove trova Marc Marquez, è una delle mosse più attese della MotoGP. L’iridato del 2020 deve adattarsi a un nuovo stile di guida: l’1:58.784 fatto segnare in Malesia lo ha messo a poco più di un decimo dal ritmo di Marquez.
"Sicuramente siamo ancora un po' lontani, ma ogni giorno più vicini. Ogni giorno mi sento meglio sulla moto". Mir ha confermato che guidare la RC213V è "completamente diverso" rispetto alla Suzuki del 2022. A Portimao attende novità di peso dalla Honda.
Alex Rins (LCR Honda Castrol): Per lui e Mir un viaggio fotocopia, da Suzuki a Honda. La simulazione con cui ha provato una gara sprint a Sepang lo ha visto, sul passo, a cinque decimi circa da Marini, che ha fatto lo stesso esperimento.
Niente male, visto che Rins è salito da poco sulla RC213V. La messa a punto ideale sembra ancora lontana e la lista dei tempi lo vede al 18° posto.
Per lui, come per il resto della truppa, cruciali i test di Portimao nella prima metà di marzo.
Miguel Oliveira (RNF MotoGP Team): Nei precedenti test, a Valencia a fine 2022, aveva sorpreso tutti chiudendo in quarta piazza. A Sepang il portoghese ha affermato di non aver avuto "il miglior feeling" con le gomme nuove, quello che serve per un buon time attack.
Nel complesso, però, il bicchiere sembra mezzo pieno. L’attenzione è principalmente rivolta allo stile di guida: “Devo eliminare delle cose che ho fatto su un'altra moto per quattro anni. Non è facile farlo in appena tre giorni, ma sono a buon punto".
Raul Fernandez (RNF MotoGP Team): Dopo aver fatto benissimo da rookie in Moto2 nel 2021 Raul Fernandez è passato alla classe regina con tante aspettative. Ma le cose sono andate diversamente, in sella alla KTM del team Tech3. Ora, sulla RS-GP dell’Aprilia 2022, la musica sembra cambiata. A Sepang Fernandez ha detto di essersi divertito per la prima volta, da quando ha lasciato la Moto2.
L’11° posto nella classifica dei test sembra promettere bene: l’1:58.710 stampato dall’iberico si è collocato a meno di cinque decimi da quello dell'alfiere Aprilia Racing Aleix Espargaro.
"Il test è stato molto positivo, ho lavorato per cercare di capire tutto chiaramente e credo che abbiamo fatto un buon lavoro” ha detto il numero 25.
Jack Miller (Red Bull KTM Factory Racing): Dopo cinque anni in Ducati, nel 2023 l’australiano sale in sella alla KTM. Il suo palmares conta 21 podi in quattro stagioni, tra cui tre vittorie. Saprà ripetersi sulla RC16?
È presto per dirlo: “Sono finito in un vicolo cieco in termini di assetto, giocando un po' con la geometria”. Miller e il suo team in Malesia sono migliorati con “le gomme usate”. Ha chiuso in sedicesima posizione con un 1:58.901, a meno di un decimo dal compagno di squadra Brad Binder.
Il team manager KTM, Francesco Guidotti, ha ammesso che "le aspettative erano piuttosto alte" e "mancava qualcosa”.
Pol Espargaro (GASGAS Factory Racing Tech3): Dopo due anni nel Repsol Honda Team, Pol Espargaro si immerge nel nuovo progetto GASGAS Factory Racing Tech3.
Ritrova l’evoluzione della RC16 che ha guidato in passato, quando era ufficiale KTM. Il suo 1:58.797 è a meno di un secondo da Marini, 13°. Anche per lui, c’è del margine di miglioramento: “Sento che ho bisogno di altri giri, per capire alcune piccole cose. Ma nel complesso sono abbastanza soddisfatto”.
Tecnica a parte, in GASGAS ha ritrovato dei volti familiari: "Conosco la maggior parte dei ragazzi del marchio e del team, mi sento a mio agio con tutti. I rapporti personali e umani sono importantissimi".