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Lavora al fianco di Francesco Bagnaia dal 2019, da quando Pecco ha debuttato in MotoGP. Lo conosce molto bene, con lui ha instaurato un rapporto di grande fiducia e di lealtà: è uno dei segreti del successo di Pecco.
“In Spagna - è la considerazione di Gabarrini - non so se effettivamente Pecco sia arrivato più sotto pressione a causa delle due cadute in Argentina e Texas: noi come squadra eravamo tranquilli, consapevoli he un errore ci può stare. La fiducia nei suoi conforti è totale: sicuramente lui nella sua testa qualche ragionamento l’avrà fatto. Ha dimostrato una grande matu-rità”.
Cristian dice: “Ci sono stati due aspetti che mi hanno colpito moltissimo nella gara di Jerez”. Nel podcast svela bene quali.
Bagnaia poco considerato? “Lui sta facendo una grande differenza rispetto agli altri piloti Ducati. E lo confermano i numeri. E tutte le volte, riesce ad aggiungere qualcosa, c’è ancora del margine”.
Non manca, naturalmente, anche il confronto con Casey Stoner, con il quale Gabarrini ha la-vorato e vinto in Ducati e in Honda; interessante anche il rapporto tra Bagnaia e l’azienda Ducati.
E le cadute, che spesso Pecco non riesce a giustificare?
“A quei ritmi lì, basta veramente poco per andare oltre il limite: a volte pensi addirittura di essere stato più conservativo, ma finisci a terra. La sua reazione è normale”
Si parla anche di KTM (“dove il grip non è eccezionale hanno un piccolo vantaggio, in accelerazione sono fortissimi”), con l’ingegnere Ducati che fa una sua analisi, molto interessante, sulla capacità di partire così bene quando si spegne il semaforo; di Le Mans (“Non è una pista particolarmente ostica da interpretare, abbiamo una base per essere competitivi ovunque”).
Tutte le considerazioni di Cristian Gabarrini nel 113esimo episodio di #atuttogas, online su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast a partire dalle ore 9 di domenica 7 maggio.
Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas