MotoGP 2023. Dopo l'addio di Suzuki ecco dove sono andati a lavorare i ragazzi del box blu nel 2023

MotoGP 2023. Dopo l'addio di Suzuki ecco dove sono andati a lavorare i ragazzi del box blu nel 2023
I piloti Rins e Mir hanno detto che avrebbero portato volentieri qualcuno di loro in Honda, ma non è stato possibile. Ecco in quali squadre sono finiti
16 gennaio 2023

Che Alex Rins Joan Mir avrebbero trovato una nuova sella, vista la loro bravura, era scontato. Sono degli ottimi piloti, se non dei campioni ma così come loro anche il box Suzuki era composto da lavoratori super qualificati e apprezzati.

Così il giornalista Germán Garcia Casanova di Motorsport ha ricostruito il nuovo futuro, quello 2023, dei 40 ex dipendenti Suzuki. Un articolo molto interessante e che vale la pena di riprendere.

L'addio di Suzuki risale ai primi giorni di maggio. Dopo un lungo e comprensibile periodo di appannamento Rins ha chiuso l'anno alla grande, con due vittorie. Molto meno soddisfacente invece il 2022 di Mir.

Dell'addio ne ha parlato spesso anche Livio Suppo, nelle interviste con Zam, rivelando che ha provato a fare di tutto per salvare la squadra e rivelando anche che ha provato a ingaggiare Fabio Quartararo.

 

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Il capomeccanico di Rins, Manu Cazeaux, è stato il primo a trovare un lavoro per il 2023: capotecnico di Maverick Vinales in Aprilia, con un sogno, rivelato sempre da Suppo: vincere il mondiale con Maverick. Cazeaux ha portato in Aprilia tre dei suoi meccanici.

Sia Mir che Rins hanno detto che avrebbero voluto portare qualcuno di Suzuki nei loro nuovi impieghi in Honda, ma che non è stato possibile.

Frankie Carchedi, ingegnere di pista di Joan Mir, andrà a ricoprire quel ruolo nel team Gresini, per Fabio Di Giannantonio. Carchedi porterà in Italia quattro ingegneri. Ktm si è assicurata i servizi di altri quattro ingegneri ex Suzuki: tre lavoreranno nella squadra ufficiale uno in GasGas. Altri due ingegneri sono finiti in Yamaha e in VR46.

Casanova ha spiegato che Suppo e Roberto Brivio continueranno a lavorare per Suzuki supervisionando la liquidazione di tutto il materiale e la cessazione dei rapporti con i vari fornitori.

Altri sei membri, tutti giapponesi, continueranno a lavorare per Suzuki. Tra questi il più noto è il capo progetto Shinichi Sahara, che passerà alla divisione motori marini.

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