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Marc Marquez ha cominciato il mondiale 2023 con la pole e un terzo posto nella prima gara Sprint ma da lì in poi tutto è andato male. L'incidente da lui provocato in gara a Portimao ha messo fuori gioco anche Oliveira.
Lo spagnolo però non è ancora rientrato, anche se molti lo attendevano già a Jerez. Sulle condizioni di salute dell'otto volte campione del mondo si sono espresse due figure autorevoli, seppur in modo diverso: l'ex pilota Marco Melandri (che sta soffrendo di un problema simile) e il chirurgo che ha operato Marquez, Roger de Ona.
Queste il pensiero di Melandri, espresso in un video su Instagram: "Vedo gente sorpresa... ma sono quattro settimane che si è operato (Marquez, ndr), io ho avuto un intervento analogo, sono a sette settimane e il pollice mi fa ancora male, lui è a quattro. Sicuramente nel pensiero generale della gente dopo quattro settimane devi essere pronto per correre, dopo tutto quello che ha fatto in passato, ed essendo solo un ossicino della mano, doveva essere pronto".
"Ma alla fine - ha ripreso Melandri - è dura la mano. Io ho avuto un intervento diverso perché a me si era staccato un legamento del pollice, lui ha rotto l'osso e gli è stata messa una vitina, per un certo senso siamo simili. Quello che le persone comuni non riescono a capire che la mano e il pollice sono quelli che tengono tutto il peso quando freni. Nella destra hai il gas e il freno e quindi non puoi fare nulla".
Ancora su Marquez: "Con l'aumentare dell'età sta prendendo consapevolezza dei rischi, perché il corpo poi non dimentica nulla, il corpo ti presenta il conto. Quindi per me ci sta (che non corra, ndr), mi sarei sorpreso che avesse corso. Speriamo che ritorni più forte che può".
Marquez è stato operato proprio la domenica del GP di Portimao nella Clinica Ruber di Madrid. L'intervento è stato eseguito dal team del dottor Roger de Ona che è il primario di chirurgia della mano.
"La frattura di Marc è nota come frattura di Bennett - ha spiegato il luminare in un'intervista a Motorsport.com -. È diversa da una frattura diafisaria, che avremmo potuto riparare con viti o una placca. Nel suo caso c'era solo un piccolo frammento di osso, il resto del pollice era slogato. Quindi l'osso deve guarire bene perché una MotoGP mette molta forza su quella zona (della mano, ndr)".
Poi il dottore ha dato alcuni riferimenti temporali per il recupero, facendo dei paragoni con altri sportivi: "Per un atleta che utilizza molto quest'area, come un quarterback, un giocatore di basket o un pilota, il tempo di guarigione è tra le sei e le otto settimane. Se Marc avesse potuto correre di nuovo in quattro settimane, sarebbe stato straordinario".
Il rischio: "Non potevamo correre il rischio che l'osso si rompesse alla fine del rettilineo a 350 km/h e non riuscisse più a frenare".
Un altro infortunio avrebbe compromesso la mano: "Non avremmo potuto posizionare correttamente i pezzi di osso. La possibilità di un danno consequenziale sarebbe stata molto maggiore.
Le possibilità di tornare a Le Mans: "Saranno sette settimane dopo l'operazione a Le Mans. Siamo fiduciosi che sarà in grado di guidare a Le Mans. Se la normale evoluzione che abbiamo visto finora continua, dovrebbe essere pronto".