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Qualche giorno fa abbiamo pubblicato le liste dei piloti delle tre classi del motomondiale. Abbiamo notato che la Spagna, nelle tre classi, rappresenta il 41% dei piloti, cioè quasi uno su due è spagnolo: non un bene per un campionato che si definisce mondiale.
Allora ci siamo chiesti quanto fosse spagnolo-centrico questo motomondiale organizzato, appunto, dalla spagnola Dorna. Ecco alcuni numeri e riflessioni.
In Spagna nel 2023 si sono corsi tre GP, in Italia invece due e uno in altre varie nazioni. Nel 2023 si è corso in Sudamerica una volta (Argentina), così come in America (Texas). Poi 11 volte in Europa, 6 in Asia e 1 in Oceania.
Insomma il mondiale per oltre il 50% è corso in Europa, con una buona percentuale di corse asiatiche e una scarsa presenza nel continente americano. Africa assente.
La Spagna è l'unica in cui si corrono più di due GP, tra cui quello finale a Valencia (e negli anni scorsi erano 4 GP, quest'anno è saltato Aragon).
Nel 2014 i 18 GP erano così distribuiti: quattro in Spagna, due in Italia. Ancora: 11 in Europa, 3 in Asia, 3 in America e 1 in Oceania
Nel 2004 i 16 GP erano: tre in Spagna e uno in Italia. Ancora: 10 in Europa, 3 in Asia, 1 in Africa, 1 in America e 1 in Oceania
Nel 2024 i piloti ufficiali di MotoGP saranno 22, di questi 16 sono italiani (6) e spagnoli (10). Vale a dire che il 72% dei piloti del mondiale viene da solo due nazioni.
Riassumendo: 10 spagnoli, 6 italiani, due francesi, un giapponese, un sudafricano, un australiano e un portoghese
Ancora: 19 europei, un africano, uno dell’Oceania e un asiatico
Ma come era la situazione dieci e venti anni fa? Vediamo.
Nel 2014 i piloti iscritti alla MotoGP erano 23: di questi 4 erano italiani e 7 spagnoli (47%).
Gli altri 12 piloti erano: 4 inglesi, 2 statunitensi, un australiano, un giapponese, un colombiano, un francese e un tedesco, un ceco.
Ancora: 18 europei, 3 americani, uno dell’Oceania e un asiatico
Nel 2004 i piloti iscritti alla MotoGP erano 23: di questi 4 erano italiani e solo 3 spagnoli (30%). Gli altri 16 erano: 5 statunitensi, 4 giapponesi, 4 inglesi, un australiano, un brasiliano e un tedesco.
Ancora: 12 europei, 6 americani, 4 asiatici e uno dell'Oceania
Qui il discorso è presto fatto, non ci sono costruttori spagnoli ma due italiani, un austriaco e due giapponesi.
Le 11 squadre del mondiale 2023 sono così distribuite: 5 italiane (Ducati, Pramac, VR46, Gresini, Aprilia), due giapponesi (HRC e Yamaha) una monegasca (LCR), una malese (RNF), un’austriaca (KTM), una francese (Tech 3). Zero spagnole.
Per quanto riguarda la classe regina del motomondiale la Spagna è iper rappresentata in termini di piloti e di GP. Discorso diverso le le Case e le squadre, dove non ci sono spagnoli.
Se guardiamo al 2004 e al 2014 i piloti spagnoli sono aumentati molto mentre sono spariti gli americani e quasi spariti i giapponesi. Per quanto riguarda invece la geografia del mondiale è apprezzabile negli ultimi anni la ricerca di espansione in Asia con i GP che nel periodo tra settembre e ottobre sono tutti asiatici. Manca invece qualcosa a livello americano, sia del nord che del sud, così come è assente l'Africa.