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La MotoGP è uno sport molto tecnico e innovativo, tanto che alcuni concetti e il linguaggio utilizzato per esprimerli possono apparire poco comprensibili per molti appassionati. Il sito ufficiale di Dorna Sport ha pensato allora di raggruppare alcuni dei termini gergali spiegandone il significato. È una iniziativa utile per i neofiti ma anche per chi ne sa di più. Eccoli in ordine alfabetico, selezionati e completati da noi.
L'apice è la corda, o comunque il punto in cui si è più vicini al bordo interno della curva. Una volta raggiunto l'apice, il pilota è in grado di togliere pressione sullo sterzo, iniziare ad accelerare e naturalmente concentrarsi sull’uscita di curva per venirne fuori il più velocemente possibile.
I costruttori della MotoGP hanno la facoltà di creare nuovi pacchetti aerodinamici ogni anno, e possono proporre un ulteriore aggiornamento in qualsiasi momento della stagione (aggiornamenti però riservati ai singoli piloti e non alle squadre o alle case nel loro insieme). Ci sono quattro cosiddetti "corpi aerodinamici": carenatura anteriore (compresi gli spoiler), ruota posteriore (compresi "cucchiaio" e copriruota), parafango anteriore con la forcella, e infine sella e coda.
Tutte le MotoGP usano la stessa Unità di Controllo Elettronica (ECU) che è il cervello della moto. Le squadre possono cambiare i parametri di varie impostazioni: come il controllo della trazione, il controllo anti-wheelie, il freno motore e tanti altri aspetti.
Il termine è usato per definire una gara che inizia asciutta e finisce bagnata, o viceversa. I piloti entrano in pit-lane per prendere la seconda moto, che è equipaggiata di pneumatici e di impostazioni diverse (ciclistiche ed elettroniche), adatte alle nuove condizioni della pista.
Questo è il dispositivo che ha avuto il più grande impatto tecnico nella classe regina negli ultimi mesi. Introdotto dalla Ducati, poi gradatamente adottato dalle altre case, è un sistema che abbassa le sospensioni delle moto e permette di fare la differenza soprattutto in partenza. Dal 2023 è vietato l’holeshot anteriore attivo, quello prenotabile dal pilota.
Ricordiamo che il cosiddetto “highside” si verifica quando, percorrendo la curva in fase di accelerazione, il pneumatico posteriore ritrova improvvisamente l’aderenza perduta e scaglia in aria il pilota per l’effetto catapulta. Nel ‘lowside’ invece la gomma posteriore continua a scivolare, causando la caduta del pilota.
Anche chiamato Parc Fermé alla francese, è l'area sicura dove le moto vengono portate alla conclusione delle qualifiche e delle gare. Una volta tutte le moto venivano riportate al parco chiuso dopo la gara in attesa delle ispezioni tecniche, oggi il parco chiuso è l'area dove si radunano i primi tre qualificati nelle qualifiche o i primi tre classificati in una gara.
È l'area adiacente al rettilineo di partenza (e d'arrivo) di ogni circuito, dove si trovano i box delle squadre. I piloti percorrono la pit-lane per iniziare le loro sessioni e ci tornano durante i turni di prove o di qualifica per cambiare le gomme, fare rifornimento e regolare il setting della moto.
Definisce quando un pilota segue da vicino un altro pilota su un rettilineo. Il pilota davanti genera un buco d’aria che diminuisce la resistenza aerodinamica dietro di lui, e così il pilota che segue raggiunge una velocità superiore. Il sorpasso diventa più facile con l'aiuto della scia, ma talvolta si determina una situazione di pericolo con rischiosi tamponamenti imprevisti e ad alta velocità.
È l’abbreviazione del termine “specifica”, spesso usato per riferirsi al livello della moto che un pilota sta usando. Factory-spec è la migliore moto che un costruttore produce, la più recente; mentre la A-spec e la B-spec usano sulla moto componenti datati un anno o più.
È l’azione di chi, come Toprak o come Miller, sa fermare la moto acrobaticamente, con la ruota posteriore sollevata da terra a lungo e per alcuni metri. In fondo si tratta di una impennata al contrario.